Maker Faire, le migliori invenzioni di tutto il mondo si danno appuntamento a Roma
La conoscenza è nulla senza condivisione. Questo è il motto del web 2.0, che ha moltiplicato le opportunità di socializzazione del sapere e costruzione reticolare dello stesso, rendendo possibile un evento come Maker Faire Rome, la più importante fiera d’innovazione a livello mondiale, in corso a Roma fino al 5 ottobre.
L’evento, giunto quest’anno alla seconda edizione, è una mostra per tutta la famiglia, incentrata su temi come creatività e inventiva. Qui i “maker” digitali presentano progetti e applicazioni inediti che, se sviluppati, potrebbero modificare radicalmente le nostre abitudini e stili di vita.
Maker Faire Rome – The European Edition è patrocinato dalla Camera di Commercio di Roma e organizzato dall’Azienda Speciale Asset Camera; i curatori sono Massimo Banzi (cofondatore di Arduino) e Riccardo Luna. La manifestazione costituisce l’evento conclusivo di Innovation Week (27 settembre – 5 ottobre), settimana all’insegna di dibattiti, forum e worshop che tentano di “tracciare” i sentieri futuri della rivoluzione digitale.
Tra i progetti più promettenti finora presentati al Maker Faire Rome c’è quello di Anjan Contractor, ingegnere meccanico statunitense di 35 anni, fondatore di Systems & Materials Research Corporation (SMRC). Dopo aver ottenuto dalla NASA un finanziamento da 125.000 dollari per studiare nuovi prodotti alimentari dedicati agli astronauti in missione, Contractor ha puntato su un prodotto italiano amato da tutti: la pizza … che ha trasformato in 3D. “Ho iniziato dagli ingredienti base: il pomodoro, la mozzarella e la farina. Li ho inseriti ognuno in una cartuccia di questa speciale stampante che ho inventato. Poi c’è un contenitore dove vengono mixati fino a che la stampante non li spinge in una piattaforma per la cottura”, ha spiegato.
E l’invenzione potrebbe essere utilizzata anche in contesti molto diversi, con esiti davvero curiosi. “Quando invitavo amici per una pizza a casa, eravamo costretti a mangiare tutti la stessa. Adesso, invece, possiamo personalizzare la pizza adattandola alla dieta o alle esigenze nutritive di ciascuno; basta dosare gli ingredienti o cambiarli. E poi, non è detto che io voglio mangiarla tutta; se non ho molta fame, con questo sistema posso stamparne una fetta, per esempio. Posso anche condividere la mia ricetta mettendola in rete e rendendola scaricabile”.
Tuttavia, su una cosa Contractor sembra avere le idee molto chiare: “la pizza italiana? È molto più buona, lo ammetto, fatta da veri e propri artisti della cucina. Noi siamo ingegneri, non pizzaioli. Ma ci stiamo attrezzando”.
Maker Faire si può quindi definire una sorta di incubatrice di idee, capace di amplificare la portata di quelle più convincenti, fornendo loro un’ampia e variegata platea di potenziali utenti e, perché no, finanziatori. Un evento che fa della orizzontalità il suo principale punto di forza. E dimostra che, per promuovere l’innovazione, è fondamentale puntare sui contenuti e sperimentare metodi non convenzionali.