La Presidente della Camera Laura Boldrini affronta il tema dei tagli ai costi ed agli stipendi.
“Nell’ufficio di presidenza nessuno ha votato contro” la spending review di Camera e Senato, ma “gli esponenti 5 Stelle, Scelta civica e Lega si sono astenuti. E allora mi chiedo: se uno non è d’accordo, se si pensa che sia solo un bluff, non sarebbe stato più coerente votare contro e prendersi le proprie responsabilità? Devo invece constatare che il partito del ‘non è mai abbastanza’ non morirà mai”. Lo dice la presidente della Camera Laura Boldrini che, intervistata dal Messaggero, a proposito dei tagli ai dipendenti delle Camere rimarca: “Non si può pensare che le istituzioni siano gratis”.
Boldrini spiega di essere “scesa in campo per difendere non solo gli assistenti ma tutto il personale della Camera, che non può essere descritto in modo irrispettoso da chi è in cerca di facile pubblicità”. “Noi – aggiunge – le cose invece le facciamo nel rispetto della tenuta delle istituzioni”, mentre “non mi pare” che chi critica la scelta abbia argomenti utili: “In 4 anni toglieremo le eccedenze rispetto ai tetti fissati”, con tagli agli stipendi “fino al 25%”, e saranno stabiliti anche i cosiddetti “sottotetti”. “Nell’ultimo scaglione arriveremo a tagliare il 100% delle eccedenze”.
“Questa operazione – afferma – ha un valore economico. In 4 anni la Camera risparmierà 60 milioni di euro, il Senato 37”, ed è “un grosso risultato”. Un ulteriore passo è “trovare spazi nei palazzi che già abbiamo”, ma secondo Boldrini “va chiarito un punto: noi stiamo operando per tagliare sprechi ed eccessi, ma la democrazia ha comunque un suo costo“.