Oltre un anno fa, il 21 aprile 2013, il Paraguay eleggeva il suo presidente. Le strade della capitale Asunción erano gremite per festeggiare la vittoria di Horacio Cartes dell’Asociación Nacional Republicana-Partido Colorado.
Durante il suo primo anno di presidenza, Cartes ha dovuto affrontare serie difficoltà nella gestione del Paese: infatti, il Paraguay è ancora economicamente dipendente dall’agricoltura, e la mancanza di una riforma agraria sembra essere la principale causa della disuguaglianza sociale e della povertà del ceto rurale.
Inoltre, a caratterizzare il primo anno della sua presidenza, è stato anche un crescente malcontento popolare. Secondo il sondaggio dell’agenzia paraguayana Gabinete de Estudios de Opinión, realizzato nello scorso febbraio, soltanto il 5 per cento della popolazione paraguayana reputa che la presidenza Cartes sia fra le migliori negli ultimi 25 anni.
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A livello politico, la sua autorità è stata destabilizzata soprattutto dal mancato raggiungimento dell’accordo con i sindacati, a seguito della richiesta di aumento del salario minimo per tutti i lavoratori paraguayani. Così, a marzo, si è svolto il primo sciopero generale del Paese negli ultimi 20 anni, nonché il terzo nella storia del Paraguay: operai, contadini, insegnanti e studenti hanno contestato le politiche del proprio Presidente, soprattutto quelle in ambito economico.
L’esasperazione della popolazione, però, era anche dovuta al deterioramento della situazione della sicurezza all’interno del Paese. Gli attacchi dell’Ejército del Pueblo Paraguayo (EPP), movimento di guerriglia comunista, sono aumentati e diventati sempre più violenti, tanto da richiedere le dimissioni del ministro dell’Interno, Francisco José de Vargas Benítez. A tal proposito, Cartes ha ottenuto maggiori poteri dal proprio Parlamento per contrastare immediatamente gli attacchi dell’EPP.
Per quanto riguarda le relazioni internazionali, dal suo insediamento Cartes si è impegnato a instaurare nuovi rapporti con gli altri Paesi del continente americano, così da garantire al Paraguay un nuovo ruolo internazionale.
Tuttavia, le inchieste condotte dai quotidiani “Gazeta do Povo” (Brasile) e “El Tiempo” (Colombia) hanno indebolito l’immagine dello stesso Presidente a livello internazionale, poiché le aziende del Grupo Cartes sono state accusate di contrabbando di sigarette su larga scala in America centromeridionale.
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