Forza Italia chiude. L’indiscrezione che parlava di un Silvio Berlusconi stufo del suo partito aveva fatto tremare le gambe a molti parlamentari azzurri. Poi in serata una nota sgombrava il campo da equivoci: nessun rompete le righe. Eppure in FI sono in molti a pensare che dietro alle voci di corridoio un pizzico di verità ci sia. L’ex premier sarebbe stanco dei continui scontri all’interno del partito, diviso tra filo governativi e tra chi vuole un’opposizione più marcata alle politiche renziane. Il governatore campano Stefano Caldoro, in un’intervista al Messaggero, sta dalla parte dei primi. “Sono convinto che l’unica vera strategia possibile sia quella tracciata da Silvio Berlusconi, cioè cogliere l’opportunità di fare le riforme, una sfida moderata, anche se contemporaneamente noi dobbiamo svolgere il ruolo di opposizione al governo: con questo quadro è difficile comprendere certi distinguo inutili”.
Secondo Caldoro il messaggio del Cavaliere a Fitto “era chiaro: se si fa il controcanto, si perdono i voti. Inutilmente, soprattutto se siamo d’accordo sul ruolo di Forza Italia all’opposizione”. Ammette però che “potremmo discutere di modelli organizzativi, di come selezionare la classe dirigente”, con un partito «sul modello americano”. “Fitto – aggiunge – ha il diritto di avere le sue idee. Ma organizzare il dissenso interno non serve. Serve altro, per esempio il suo impegno diretto nella corsa per la Regione Puglia”. E per le politiche potrebbe competere Caldoro contro Renzi, come ha detto Berlusconi? “Non può che far piacere, non per me ma per la Campania. È apprezzato un modello di governo”, risponde Caldoro, intervistato anche dal Mattino: “Per il resto, io sono qui e lavoro per la Campania. Leggo le parole di Berlusconi come un attestato per le azioni svolte e non per altro”.