Crollo del settore edilizio, a causa della crisi: tra il primo trimestre del 2008 e il secondo del 2014 l’attività nelle costruzioni ha cumulato una perdita prossima al 30%, contribuendo per 1,5 punti percentuali al calo del pil. Lo rileva Bankitalia, nel documento lasciato in occasione dell’audizione alla Camera sul decreto legge sblocca Italia. Dopo una “prolungata fase espansiva” che era iniziata alla fine degli anni novanta, il settore ha mostrato un’inversione di tendenza alla fine del 2006, che si è intensificata con l’avvio della crisi globale.
A pesare, spiega palazzo Koch, è stata “la debolezza del reddito disponibile, il peggioramento delle condizioni di finanziamento (sia per l’acquisto sia per la costruzione dell’abitazione) e il rallentamento dei flussi migratori, che hanno attenuato le pressioni demografiche sullo stock abitativo esistente”. Sulla base delle informazioni più recenti, nell’estate è proseguita la contrazione dell’attività di costruzione, scesa sui livelli minimi nel confronto con gli altri maggiori paesi dell’area euro. Inoltre prosegue la flessione dei prezzi delle abitazioni, in atto dalla fine del 2011.
A pesare, secondo Bankitalia, sono stati “gli inasprimenti fiscali a carico della proprietà immobiliare, plausibilmente accentuati dalla prolungata incertezza circa il nuovo assetto normativo”. Secondo le valutazioni degli operatori le prospettive, a breve termine, si confermano “assai incerte”, mentre segnali più favorevoli emergono nell’orizzonte di medio periodo. Rilanciare l’attività del settore immobiliare, sottolinea Bankitalia, “riveste un’elevata importanza ai fini del miglioramento delle condizioni cicliche dell’intera economia italiana, considerando l’elevata e immediata capacità di attivazione di produzione nazionale”.
L’impulso anticiclico, osserva palazzo Koch, può tradursi in un’espansione duratura “solo se effettuato in coerenza con le prevedibili linee di evoluzione della domanda: l’attenzione all’efficienza energetica delle strutture, alle loro condizioni di sicurezza e di decoro, i limiti all’ulteriore consumo di suolo, già elevato nel confronto internazionale”. Il rilancio del settore edilizio può fornire un contributo importante al miglioramento delle condizioni dell’economia italiana. L’impulso anticiclico può tradursi in un’espansione duratura solo se effettuato in coerenza con le prevedibili linee di evoluzione della domanda, prestando attenzione all’efficienza energetica delle strutture, alle loro condizioni di sicurezza e di decoro, ai vincoli derivanti dal consumo di suolo, già elevato nel confronto internazionale.