La BCE delude, il mercato del lavoro USA sorprende, il quadro generale resta fosco
Settimana di timori per le borse, che nella giornata di giovedì hanno segnato forti perdite recuperate solo parzialmente nell’ultima seduta dell’ottava. I due eventi che hanno provocato il saliscendi sono il risultato del meeting della BCE di Napoli e il report sul mercato USA statunitense. Il quadro resta abbastanza fosco.
Andiamo con ordine: gli investitori attendevano da Draghi dettagli sul programma di acquisto di ABS da parte della Banca Centrale Europea. Questi dettagli non sono arrivati, non in quantità soddisfacenti, almeno. Non è chiaro, ad esempio, a quale prezzo la BCE acquisterà questi titoli-salsiccia: a prezzo di libro (ovvero pieno), in sostanza regalando regalo alle banche? a prezzo di mercato, più basso, costringendo le banche a realizzare perdite (o a non partecipare al programma)? Una via di mezzo?
Ancora. Draghi ha spiegato la volontà di acquistare ABS “semplici”, ma non è chiaro quanto semplici: per dare sollievo alle banche (e quindi abbattere il valore del capitale di vigilanza richiesto, uno dei motivi per cui gli istituti non fanno credito) la BCE dovrebbe comprare attivi rischiosi, per i quali Draghi ha chiesto garanzie pubbliche, che però sono tutt’altro che certe (dubitiamo che la Germania sarà facilmente d’accordo). Tutte queste incertezze hanno reso i mercati meno entusiasti e, oltretutto, hanno rafforzato l’idea che la BCE abbia raggiunto un limite (anche se non sappiamo se sia l’ultimo).
Venerdì il report sul mercato del lavoro ha confermato che i miglioramenti non sono né troppo buoni né troppo cattivi: accanto a una buona creazione di posti di lavoro e al crollo sotto il 6% del tasso di disoccupazione, c’è una forza lavoro che declina, ma soprattutto una crescita dei salari tutt’altro che inflazionistica.
Ciò lascia maggior spazio di manovra per la Federal Reserve nelle misure di sostegno all’economia (in particolare, tassi di interesse bassi più a lungo), specie in vista di due tendenze che potrebbero rallentare la locomotiva USA, ovvero il dollaro in rafforzamento e la possibilità di un rallentamento globale causato sia dall’Europa che da altre piazze, come quella cinese.
L’agenda macroeconomica prevede per lunedì gli ordini all’industria tedesca, che è attesa in calo di oltre due punti percentuali nel mese di agosto, mentre martedì la Germania rilascerà il dato sulla produzione industriale, anch’esso attesa in calo di un punto e mezzo ad agosto.
Mercoledì conosceremo la produzione industriale spagnola, attesa in espansione, mentre in serata la Fed rilascerà le minute relative all’ultimo meeting del comitato per la politica monetaria. Giovedì sarà interessante leggere il bollettino mensile rilasciato dalla BCE, mentre nel pomeriggio verranno resi noti i consueti nuovi sussidi di disoccupazione, attesi ancora sotto le 300 mila unità. Venerdì toccherà all’Italia rilasciare i dati sulla produzione industriale, qui attesa in crescita di mezzo punto ad agosto, ma in calo frazionale su base annua.