“Ho fatto tanti lavori. Per due anni ho lavorato in una casa editrice, editor per libri di scuola. Ma ho lavorato anche in un call center della Vodafone. E ho fatto il direttore di un grande albergo a Napoli. A un certo punto ho deciso di vivere di rendita con i risparmi che avevo messo da parte con i lavori del mio passato”. Lo racconta Roberto Fico, deputato di M5S, in un’intervista al Corriere della Sera.
“Ho deciso di aprire una ditta individuale e quindi una partita Iva per fare una start up. Importavo tessuti dal Marocco. Ma come tutte le start up ha avuto bisogno di un pò di tempo prima di partire e fare profitti”, dice Fico. Di profitti “non ne ho fatti troppi. Per questo nel 2012 ho deciso di chiudere la partita Iva. Il 2012 l’ho dedicato tutto all’attività politica, al meetup di Beppe Grillo che a Napoli ho fondato io, già nel 2005. Con i risparmi degli anni precedenti”. Nella dichiarazione dei redditi “non risulto nullatenente”, spiega Fico. “Ho detto che ho una casa a San Felice Circeo, a metà con mia sorella, comunque di proprietà. Per il resto non ho una macchina, non l’ho mai avuta e questo è tutto”.