Riina e Bagarella al Quirinale: per la procura possono assistere alla deposizione di Napolitano

Pubblicato il 8 Ottobre 2014 alle 10:35 Autore: Antonio Atte

Riina e Bagarella potrebbero varcare la soglia del Quirinale il prossimo 28 ottobre. Non fisicamente, questo è ovvio. La procura di Palermo ha dato il suo assenso alla richiesta degli imputati di presenziare “virtualmente”, in videoconferenza, alla deposizione del Presidente della Repubblica nel processo sulla trattativa Stato-mafia. La decisione finale spetta però alla Corte d’Assise, la quale tornerà a pronunciarsi giovedì. Nei giorni scorsi, infatti, la Corte aveva già espresso parere negativo sull’eventuale ammissione.

Nella memoria depositata presso la Corte d’Assise si legge che il permesso è stato accordato per “motivi tecnici”, in virtù della norma che disciplina l’audizione del teste a domicilio (norma richiamata dalla stessa Corte, dal momento che non esistono disposizioni in merito alla testimonianza del Capo dello Stato) e per scongiurare il rischio di possibili nullità dell’udienza o, addirittura, dell’intero processo. Via libera dunque anche per Nicola Mancino, imputato per falsa testimonianza. L’ex ministro potrebbe assistere alla deposizione di Napolitano direttamente al Quirinale.

mancino-napolitano

Le prime reazioni del mondo politico non hanno tardato ad arrivare. Il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda ha definito “incomprensibile” la decisione della procura: “Ho sempre rispettato le decisioni della magistratura – dice Zanda – e rispetto quindi anche il parere della procura di Palermo, debbo però sottolineare che non ne comprendo il significato, né processuale né istituzionale”. Dello stesso parere anche il capogruppo alla Camera, Roberto Speranza: “Vedo accostare il nome del Presidente della Repubblica a quello di due capi mafia. Inaccettabile. Ho sempre rispettato la magistratura, ma sinceramente penso si sia superato il segno”.

Dure anche le critiche che arrivano da Ncd. “A prescindere da valutazioni imperscrutabili – dichiara il coordinatore nazionale Gaetano Quagliariello – auspichiamo che all’Italia e alle sue istituzioni sia risparmiato lo sfregio di due capi dell’anti-Stato presenti seppur virtualmente alla deposizione del Capo dello Stato”. Più caustico Fabrizio Cicchitto, il quale fa sapere di non essere sorpreso dalla decisione della Procura e afferma che “questo parere ha l’evidente risvolto di una autentica provocazione che ci auguriamo non verrà raccolta dalla Corte di Assise”.

A cercare di stemperare le polemiche è il procuratore aggiunto Vittorio Teresi, che coordina il pool. Intervistato da ‘Repubblica’, Teresi torna sul parere favorevole espresso dalla procura: “Abbiamo il massimo e assoluto rispetto per il Presidente della Repubblica, ma c’è il concreto rischio che la mancata partecipazione degli imputati all’udienza del Quirinale possa costituire una nullità insanabile del processo”. E aggiunge: “Abbiamo dovuto affrontare una questione di diritto che riguarda tutti gli imputati, non importa il loro cognome”.

L'autore: Antonio Atte

Classe '90, stabiese, vive a Roma. Laureato al DAMS con 110 e lode, si sta specializzando in Informazione, editoria e giornalismo presso l'Università degli studi Roma Tre. E' appassionato di politica, cinema, letteratura e teatro. Mail: antonio.atte@termometropolitico.it. Su Twitter è @Antonio_Atte
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