Sondaggio Swg: Mare Nostrum inefficace, l’immigrazione è un problema anche al Mezzogiorno; crescono i partiti maggiori
Il consueto sondaggio settimanale dell’istituto Swg è stato pubblicato venerdì 10 ottobre. Come sempre, oltre alle intenzioni di voto si dedica uno spazio all’approfondimento di uno o più temi di attualità politica; questa è la volta dell‘immigrazione, con sondaggi condotti a cavallo tra settembre e ottobre.
Un problema che non riguarda solo alcune zone della nostra Penisola, ma sembra essere trasversale a tutte le suddivisioni territoriali. L’immigrazione è considerato un problema grave soprattutto dagli abitanti del Centro Italia, dove questo fenomeno preoccupa il 69% dei residenti; nelle Isole è il 62%, mentre nelle ripartizioni macroregionali del Nord Est e del Nord Ovest si tratta del 57%. La quota scende di poco solo al Sud Italia, dove comunque è il 49% – quasi un abitante su due – a soffrire le criticità dell’ondata migratoria degli ultimi anni.
I tentativi di risposta da parte delle istituzioni sono stati sia a livello amministrativo, sia a livello legislativo, ma anche con operazioni come la famigerata “Mare Nostrum” lanciata dal Governo Letta nel 2013 per pattugliare il Mediterraneo e prestare soccorso ai clandestini al fine di evitare il ripetersi di tragedie come quella di Lampedusa. Il costo si aggira sui 90 milioni l’anno ma, nonostante ciò, numerosi barconi continuano ad affondare e le stragi in mare continuano a ripetersi, anche con un intensificarsi degli sbarchi rispetto agli anni precedenti dovuto soprattutto alle instabilità nel medioriente e in nordafrica. L’operazione verrà sostituita, nell’ambito di Frontex / Frontex plus, dalla missione “Triton”, così come annunciato recentemente dal ministro degli interni Alfano.
Gli italiani come valutano l’efficacia di Mare Nostrum? Solo 3 su 10 la approvano, mentre dai restanti vi è una sostanziale contrarietà: il 36% pensa che sia completamente inefficace e il 26% la considera poco efficace.
Possiamo ora analizzare le variazioni nelle intenzioni di voto degli italiani rilevate tra il 6 e l’8 ottobre.
Nell’area di centrosinistra il Partito Democratico risale al 38,4% (+0,8) mentre gli partiti perdono terreno: SEL lascia quasi un punto percentuale e scende al 2,2%; Rifondazione Comunista cala all’1,3% (-0,6) e IDV allo 0,4% (-0,2). Considerando anche tutte le altre sigle minori, il centrosinistra decresce di un punto netto rispetto alla scorsa settimana.
Respira invece il centrodestra nel suo insieme, che si attesta su una quota pari al 34,5% (+0,9%) complessivo tra i votanti. Sebbene questa settimana la Lega Nord abbia mostrato una flessione dello 0,7 che l’ha portata a scivolare al 7,9%, Forza Italia recupera terreno e sale al 17,9% (+0,8), NCD al 4,4% (+0,9) mentre Fratelli d’Italia – AN risulta stabile al 3,7%.
Settimana positiva anche per il Movimento 5 Stelle, che aumenta di 1,3 punti, riportandolo al 20,5%. Va notato che l’istituto Swg nelle ultime settimane rileva per questa forza politica variazioni spesso importanti che la fanno “saltare” repentinamente dal 19% al 21% e viceversa, sempre comunque attorno al 20% dei consensi.
Infine possiamo notare un aumento della fetta dell’elettorato che non si esprime, oggi pari al 46,2% degli aventi diritto.