Il governo è con i lavoratori. Parola di Graziano Delrio. “Questo è un governo di sinistra, che non sta chiuso nel Palazzo ma va in tutti i luoghi dove è più forte la crisi, nei distretti industriali, nelle fabbriche a rischio chiusura, con un premier che non rinuncia mai al confronto con i lavoratori anche se aspro e difficile” afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio, che intervistato dalla Stampa sottolinea: “sbaglia la Cgil a scendere in piazza contro un governo così e contro una riforma che non toglie diritti ma li amplia”. Delrio assicura che il Jobs Act serve a “proteggere i lavoratori:non toglie tutele, ma le mette, è fatta per creare più lavoro”. Inoltre aggiunge Delrio, il governo “sta valutando se unificare le misure di riduzione fiscale, con un taglio drastico degli oneri contributivi, sarà un intervento pesante”. Ai parlamentari del Pd chiede di rispettare la linea adottata in Direzione sulla riforma del lavoro. “Se i parlamentari del Pd – afferma Delrio – evitassero di andare in piazza risparmieremo ai cittadini quei brutti episodi del governo Prodi”.
Un invito inascoltato quello di Delrio. Infatti, dopo Fassina, anche il leader della minoranza dem, Gianni Cuperlo annuncia la sua presenza alla manifestazione della Cgil contro il Jobs Act. “Sarò in piazza il 25 ottobre, certo – afferma in un’intervista a Repubblica – Il vertice della Cgil ha corretto i toni di alcuni che mi erano sembrati sbagliati”. Cuperlo spiega così la sua scelta: “Io rivendico una coerenza. E mi batterò perchè alla Camera non si arrivi alla fiducia. Quella riforma va migliorata. Sento ripetere che si discute e poi si vota allo stesso modo. Ma appunto, si discute”.
E di fedeltà alla “ditta” parla il presidente del Pd Matteo Orfini. “Il voto di fiducia è un voto politico per eccellenza, non si potrà più trasgredirvi” spiega l’esponente dem in un’intervista a Qn. “Servono regole più stringenti. Discutere è un bene e il diritto al dissenso va garantito, ma non votare la fiducia è un atto forte, politicamente. I dissidenti devono prendere atto delle conseguenze. Serve un codice di comportamento, scritto, che orienti i gruppi parlamentari”.E sugli esponenti Pd che sfileranno con la Cgil il 25 ottobre, Orfini dice: “sarò in Cina, ma non ci sarei andato. Chi vuole, ci vada, scelta legittima. Io farei fatica a votare, dal lunedì al venerdì, provvedimenti del governo e, al sabato, andare in piazza per manifestare contro il governo”.