Svolta decisiva nel procedimento a carico dell’ex governatore della regione Lombardia Roberto Formigoni nell’ambito dell’inchiesta riguardante la discarica di Cappella Cantone: il gup di Milano Vincenzo Tutinelli infatti ha assolto il “celeste” con la formula di “non luogo a procedere” per l’originaria accusa di corruzione formulata dai PM.
L’indagine era partita in relazione ad un presunto episodio di corruzione che aveva visto come protagonisti l’imprenditore bergamasco Pierluca Locatelli e l’ex vicepresidente del consiglio regionale Franco Nicoli Cristiani. Secondo l’accusa Formigoni avrebbe indotto Locatelli a versare una tangente da 100mila euro a Cristiaini per favorire l’iter di realizzazione di una discarica di amianto nel Cremonese e per lo stesso motivo a versarne altri alla Compagnia delle Opere di Bergamo.
L’accusa originaria tuttavia nelle scorse settimane era stata riformulata dai PM Paolo Filippini e Antonio D’Alessio su richiesta del gup e il nuovo capo di imputazione non conteneva più la parte riguardante Nicoli Cristini ma solo le presunte tangenti alla Compagni delle Opere; il reato contestato inoltre era stato convertito in induzione indebita. Per Roberto Formigoni, l’ex assessore regionale dell’ambiente Marcello Raimondi e i vertici della CdO bergamasca Rossano Breno e Luigi Brambilla resterebbe l’accusa di induzione indebita e per questo nuovo filone gli atti sono stati trasmessi dal gup al tribunale di Bergamo, giudicato territorialmente competente.
Le nuove accuse formulate contestano a Formigoni di aver indotto “abusando delle proprie funzioni e potestà politiche e amministrative con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso” gli imprenditori “Locatelli Pierluca, Testa Antonio e Testa Giovanni a dare e a promettere indebitamente somme di denaro a vantaggio della Cdo di Bergamo e dell’area politica di riferimento (Comunione e Liberazione)”
Formigoni commenta l’esito dell’udienza preliminare di Milano sfogandosi in una nota: “Da una parte si tratta dell’ennesima mia assoluzione da accuse infondate , 12 assoluzioni su 12 processi, dall’altra il giudice dice ai pm che la causa non riguarda loro e non li ha mai riguardati, ma concerne semmai la competenza territoriale di Bergamo”. Il legale di Formigoni, Mario Brusa, trae dagli avvenimenti succedutesi durante le udienze preliminari ragioni per contestare la fondatezza delle accuse mosse dai PM, secondo l’avvocato infatti il percorso avvenuto infatti: “Dimostra la totale infondatezza del capo di imputazione, modificato con acrobazie giuridiche”.
Per la presunta mazzetta di Locatelli a Nicoli Cristiani è stato già concordato un patteggiamento per l’imprenditore e il 29 ottobre il gup deciderà a proposito emettendo sentenza con il rito abbreviato.