Si è chiusa oggi #Italia5Stelle, la tre giorni al Circo Massimo organizzata dal Movimento 5 Stelle. Sul palco tutti i leader riconosciuti, a cominciare dal fondatore Beppe Grillo, che ha anche tenuto il comizio conclusivo. Al centro delle polemiche l’alluvione che ha colpito Genova, città natale dell’ex comico. “Martedì andremo là a spalare, anche perché i nostri parlamentari sono abituati a spalare merda in Parlamento. Domani non si può perché hanno dato Allerta 2, vuol dire che non è più il caso” ha detto Grillo.
Il leader dei cinque stelle ha poi attaccato la giunta di centrosinistra del capoluogo, prima colpevole, a suo dire, del disastro di questi giorni. Prima dell’intervento di Grillo sono saliti sul palco i due parlamentari più in vista, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio e il deputato Alessandro Di Battista.
Quest’ultimo ha subito attaccato l’Unione europea: “Per salvare l’Europa non possiamo morire noi italiani – ha esordito – Il 44% che non ha votato alle europee noi dobbiamo andare a prenderlo davanti alle scuole, le fabbriche e non nei talk show. Ci vogliono atti significativi, di disobbedienza civile”.
È stata poi il turno di Di Maio, che per prima cosa ha attaccato la politica economica del governo: “Questo governo investe 43 miliardi in armamenti – dice – e solo due nella sicurezza del territorio”, riferendosi all’ultima tragedia di Genova, “noi non avremmo mai investito in armamenti”.
Arriva anche un pensiero per gli operai delle aziende italiane che rischiano il licenziamento: ”Salutate gli operai della Ast di Terni, che stanno perdendo il lavoro. Renzi e Guidi vi hanno abbandonato ma noi siamo con voi. Sono andati lì e hanno pregato i tedeschi di Thyssen di rimanere, noi invece gli avremmo detto ‘andatevene pure, tanto entriamo noi con il Fondo strategico nazionale e salviamo la fabbrica”.
Infine la frecciata a Renzi e al Pd: “Oggi ho letto sui giornali questa storia della leadership, della mia incoronazione. Sono false notizie. Se cercano queste cose qui vadano alla Festa dell’Unità, tutti lì cambiano le maschere ma le facce sono sempre le stesse. Vadano lì se vogliono e cercano un leader”.