La Serie A, da qualche stagione a questa parte, ha perso lo smalto e l’appeal dei bei tempi, non troppo lontani a ben vedere. I campioni fuggono dal Bel Paese, attratti dal piuccheperfetto calcio british, dalla cattedrale nel deserto francese chiamata PSG e dall’alto tasso tecnico del campionato spagnolo. Probabilmente ci vorrà ancora qualche anno e qualche centinaio di milioni per invertire una tendenza consolidata, eppure la storia della Vecchia Signora ed il progetto americano della Magica esercitano una certa attrazione per giovani dal futuro assicurato.
Stiamo parlando di gente come Lukaku, Varane e Rabiot. L’attaccante belga dell’Everton messosi in mostra al mondiale brasiliano ha dichiarato al settimanale Sunday People: “Sono stato tentato dalla serie A e dalla Juventus, che è un grande club. Ma l’Everton era perfetto per me. Ora sono qui e sono felice di esserlo. Non rimpiango le scelte che ho fatto, l’Everton era la scelta migliore che potessi fare da giovane calciatore che vuole migliorare. Questo club è perfetto per me, hanno fatto tanti sforzi per portarmi qui e io mi sento a casa. A un certo punto devi prendere una decisione: essere uno dei tanti in una squadra o costruirti una carriera e io ho scelto la seconda opzione. L’Everton gioca un buon calcio e vogliamo conquistare un posto in Champions League.”
Varane è un difensore centrale del Real Madrid cresciuto fra le fila del Lens. Classe 1993, è ormai un punto fisso della rosa dei galacticos e della Francia ed appena prima dell’amichevole contro il Portogallo ha dichiarato di prendere come esempio un mostro sacro della reparto arretrato transalpino: Lilian Thuram. Allo stesso tempo ha speso parole d’elogio nei confronti del baby prodigio juventino Paul Pogba “La rivelazione dell’anno? Paul Pogba: un centrocampista già fortissimo ma con un potenziale enorme”. I giornalisti hanno unito le due dichiarazioni tentando di giustificare un flirt con la Juventus.
Da un francese all’altro. Adrien Rabiot è di due anni più giovane di Varane ma ha avuto lo stesso mentore: Carlo Ancelotti lo ha lanciato in prima squadra nel PSG durante la stagione 2012-2013. Dopo un prestito semestrale al Tolosa, torna alla base e durante la scorsa stagione, anche grazie agli infortuni di Motta e Verratti, ha collezionato 34 presenze in prima squadra. Per tutta l’estate Inter, Milan, Juventus e Roma gli hanno fatto la corte e ad agosto sembrava fosse tutto pronto per ufficializzare il passaggio del diciannovenne alla corte di Garcia, ma è saltato tutto. “In estate tutto era andato per il verso giusto, la Roma era la mia scelta e non capisco che cosa sia successo per far saltare la trattativa, di sicuro non è stata colpa mia – spiega la stellina del Paris Saint Germain – Dicono che io abbia paura della concorrenza? Non è vero, la Roma è un grande club, con grandi giocatori. Il progetto è affascinante, la squadra disputa la Champions League. Ora aspetto gennaio.”
Che sia l’inizio di una nuova invasione di talenti?