Tra tre settimane, il 4 novembre, negli Stati Uniti gli elettori saranno alle prese con le elezioni di metà mandato: i numeri del Congresso saranno rimessi in discussione e i Democratici hanno una ventina di giorni per evitare di dover chiudere il secondo mandato Obama con una maggioranza avversa sia alla Camera che al Senato.
Difficile pensare che la Camera cambierà bandiera: i Repubblicani sono maggioranza e terranno il controllo dell’aula. Possibile (e per i sondaggisti probabile) un cambio di equilibri al Senato, invece, dove i Repubblicani hanno bisogno di sei seggi in più degli attuali per prendere il controllo: non pochi ma neanche tantissimi.
Storicamente, il partito che ha il proprio presidente alla Casa Bianca perde seggi durante le elezioni di metà mandato. A questo vanno sommati i bassi indici di gradimento per Barack Obama. Le elezioni di metà mandato saranno anche un giudizio su di lui: molti americani penseranno a questo, in cabina elettorale. Il contesto politico, dunque, sembra favorevole ai Repubblicani. Ma non è possibile escludere sorprese dell’ultima ora. Insomma: non tutto è già scritto.
Photo by Ron Cogswell – CC BY 2.0
I Democratici possono provare a giocare la carta dell’economia. Justin Wolfers, sulle colonne del NY Times, ha ricordato che gli elettori tendono a concentrarsi non sugli indicatori economici (alcuni dei quali ancora negativi) ma sui miglioramenti (che ci sono, soprattutto per quanto riguarda la disoccupazione): chi vota di solito premia il trend, in sostanza. Servirà comunque lo sforzo del partito e del presidente per far percepire davvero agli americani la ripresa del paese.
Da qui al 4 novembre gli elettori statunitensi saranno sommersi da ogni genere di sondaggio. Il Washington Post consiglia a tutti cautela nel maneggiare i dati.
Ma gli americani, per ora, non sembrano molto presi. Qualche giorno fa, il Pew Research Center ha pubblicato una indagine che ha mostrato come appena il 15 per cento degli elettori stia prestando grande attenzione alla competizione elettorale di inizio novembre: c’è molto meno interesse rispetto alle elezioni di metà mandato del 2006 e del 2010. I motivi? Difficile dirlo ma le ipotesi non mancano: altri temi (ebola e Isis per fare due nomi) potrebbero ad esempio aver catturato più e meglio l’attenzione.
Politicamente, questa tendenza potrebbe avere i suoi effetti. Una scarsa attenzione potrebbe tradursi in una bassa affluenza e sarebbe un problema per i Democratici, che hanno bisogno di mobilitare tutte le loro forze se vogliono tenere il Senato.
Immagine in evidenza: Global Water Forum – CC BY 2.0