Sondaggio IPSOS: 50-60enne, del Sud e delle Isole, ecco chi percepisce di più la crisi
IPSOS ha realizzato a luglio e pubblicato ora un sondaggio CAWI (via internet) per il Tavolo Tematico “Consumatore Consapevole” di IPSOS stesso, e come premessa all’analisi dei consumi non può mancare una diagnosi delle motivazioni che portano a consumare più, meno o in modo diverso. E una delle variabili principe è sicuramente la crisi economica.
IPSOS si rivolge alla popolazione attiva tra i 18 e i 50 anni e chiede come la propria situazione economica sia cambiata rispetto all’anno precedente, e i risultati sono i seguenti:
Che al Sud e nelle Isole ci sia il maggiore disagio, con una percentuale doppia in queste ultime che lamenta una situazione molto meno sicura rispetto al Nord, non meraviglia, quanto piuttosto i dati sull’età: sono le persone tra i 40 e i 60 anni quelle a lamentare maggiormente un peggioramento. IPSOS lo attribuice a una maggiore consapevolezza, ma non possiamo non pensare che diverso è il panorama in cui si è cresciuti: il 30enne in un certo senso è più assuefato alla crisi, non ha mai vissuto periodi di espansone economica e di sicurezza, ed è più portato a considerare normale la permanenza per esempio in una situazione di precariato. Per le persone oltre i 40-45anni il periodo che stiamo vivendo invece rappresenta in modo spesso scioccante una grande cesura con il passato.
IPSOS chiede poi se si conosce qualcuno che è stato licenziato o ha peggiorato le proprie condizioni economiche e lavorative nell’ultimo anno, e ben il 69% del campione risponde di sì, in particolare il 32% conosce qualcuno che è stato licenziato. Qui le risposte sono un po’ più omogenee geograficamente, ma spiccano i dati del Sud sui licenziamenti (40% di conoscenza) e delle donne, che paiono essere più in contatto con situazioni difficili o forse sono più attente e consapevoli
Nelle Isole è anche maggiore la quota di persone che è stata supportata da amici e parenti
Infine IPSOS chiede l’impatto sui consumi, che sono il centro della ricerca, e una maggioranza relativa ha infatti diminuito gli acquisti per la famiglia e il 78% per sè.
Come è facile immaginare vi sono differenze per età e geografia e sono i 50enni coloro che hanno diminuito maggiormente le spese familiari, forse abituati più dei 30enni ad un certo tenore di vita non più sostenibile. E per le spese personali ancora di più hanno risparmiato le donne, ben l’83%.
Vedremo in seguito come in particolare cambiano i consumi e l’approccio degli italiani, va sottolineato che questi dati non trasmettono la realtà esatta, ma la percezione che i cittadini ne hano anche risetto al passato, ma proprio per questo è interessante osservarli, per capire anche la psicologia della crisi sui diversi segmenti di età e aree geografiche