“Tutti i nemici dell’euro sono miei amici”. Una dichiarazione che non ammette repliche, quella del leader della Lega Nord, Matteo Salvini, intervistato dal quotidiano ‘La Stampa’. Che tende la mano al Movimento Cinque Stelle e al suo leader: “Io ci sto: chiedo a Grillo un incontro ufficiale, ma non solo sull’euro, anche sull’immigrazione e sulla nostra proposta di riduzione delle tasse”.
PROBLEMA REFERENDUM – Salvini è ben conscio dell’impossibilità di decidere sulla moneta unica tramite una consultazione popolare: “la Costituzione italiana non consente di usare questo strumento per i trattati internazionali”. Da qui la proposta: “Se i 5 Stelle ci dessero una mano a cambiare la Costituzione sarebbe perfetto. Io non ho problemi a dialogare con i 5 Stelle”.
LE CRITICITA’ – Non mancano però i punti di attrito tra il programma leghista e quello pentastellato: “A Grillo ricordo che sabato porteremo 100mila persone a Milano contro l’immigrazione mentre i 5 Stelle hanno votato l’abolizione del reato di clandestinità: purtroppo il 90% dei suoi eletti sono di sinistra”.
ALLEANZE – Salvini dichiara come, al momento, la situazione nel centrodestra sia in alto mare: “se si votasse domani mattina, la Lega correrebbe da sola“. Ma non disdegna ottimismo, in particolar modo riguardo all’atteggiamento di Forza Italia: “Magari nei prossimi mesi Fi avrà un linea più netta di opposizione. Al suo interno c’è dibattito interessante”. Nel frattempo, da Salvini arriva una mezza apertura sulle unioni gay – “sono disponibile a ragionare sul riconoscimento di alcuni diritti come l’assistenza ospedaliera e la pensione di reversibilità” – pur mantenendo una netta contrarietà sia alle adozioni che ai matrimoni: “il matrimonio deve rimanere tra uomo e donna”.