“Il partito del socialismo europeo l’ho fondato io”. La rivendicazione orgogliosa arriva da Achille Occhetto, ex segretario prima del PCI e poi del PDS, fautore della storica ‘Svolta della Bolognina’ con cui il partito mutò pelle e si adattò ai nuovi equilibri internazionali conseguenti emersi nella fase terminale della guerra fredda.
L’ORGOGLIO E LA PSICOANALISI – Occhetto, intervistato dal quotidiano ‘Repubblica’, non usa giri di parole: “Una mattina ho aperto il giornale, c’era un articolo sul Pd, e c’era scritto che per la prima volta si era entrati nel partito del socialismo europeo con Renzi. Sono trasecolato: ma non se lo ricordano che il partito del socialismo europeo l’ho fondato io?” E poi aggiunge: “Questa damnatio memoriae sarebbe un fatto da psicoanalisi collettiva”.
LA STOCCATA – Achille Occhetto – che qualche mese fa aveva parlato prima di Massimo D’Alema, suo successore alla segreteria PDS, definendolo “maestro di complotti” e poi di Renzi, consigliandogli di stare attenti ai nemici interni al PD – non si risparmia qualche stoccata a quelli che una volta erano compagni di partito: “Taluni mi avevano rimproverato di avere fatto la Svolta perchè avevo narcisisticamente voglia di andare al governo, e poi loro ci sono andati tutti, compresi alcuni di Rifondazione”. A differenza sua: “Io invece non ho avuto più incarichi, non so nemmeno come sono fatti quei palazzi. Ma ho traghettato un partito che poteva finire sotto le macerie del comunismo internazionale”. L’Occhetto odierno è un uomo disilluso dalla politica: “Faccio fatica a capirla. È impoverita, tutta improntata sull’occasionalità, sull’oggi. Noi eravamo abituati, forse esagerando, a coniugare politica e cultura, e quindi la politica era anche progetto”, E aggiunge: “Alle ultime Europee ho votato per Tsipras, ma sono deluso. Sono tempi duri per la sinistra”.