Jules Bianchi, vinci la gara più importante
Smaltita la sbornia post Russia, il circus della Formula 1 torna a stringersi attorno a Jules Bianchi, lo sfortunato pilota della Marussia ricoverato ancora in gravissime condizioni all’ospedale di Yokkaichi. Mentre proseguono le indagini per accertare eventuali responsabilità dei commissari di gara giapponesi, alla Gazzetta dello Sport parla Philippe, il padre del francese.
“VINCERAI JULES” – Subito dopo quel drammatico incidente, i genitori di Bianchi non hanno esitato un secondo e sono saliti sul primo aereo disponibile per il Giappone. Ad attenderli, una situazione definita gravissima, quasi disperata, ma comunque tenuta sotto controllo. L’affetto di piloti, meccanici e tifosi non manca, ora tocca a Jules vincere la gara più importante, quella della vita. “Quando lo vedo”, confessa il padre del pilota, “mi viene voglia di dirgli ‘alzati che andiamo via, torniamo a casa’ ”.
La speranza di tutto il mondo è che il venticinquenne di Nizza possa tornare un giorno in pista, anche se allo stato attuale delle cose bisogna soltanto pregare. “Spero”, conclude Philippe Bianchi, “che Jules possa riprendersi tra un po’, uscendo dal coma, un po’ come sta facendo Michael Schumacher”.
INTANTO IN PISTA – A Sochi, nel week end appena trascorso, è andato in scena l’ennesimo siparietto pacchiano, indice di quanto questo sport stia perdendo tifosi e, soprattutto, fascino. Sotto gli occhi soddisfatti del potentissimo Vladimir Putin, le monoposto, su ordini dall’alto, hanno regalato ai ricchi russi una gara divertente e con qualche colpo di scena.
Gli organizzatori sparano dati impressionanti, con oltre 55 mila spettatori che hanno riempito le tribune e che hanno fino all’ultimo sperato in un successo dell’unico pilota russo, Daniil Kvjat della Toro Rosso. Per la cronaca, infine, nella cittadella olimpica la Mercedes si è aggiudicata il primo mondiale costruttori della storia.