Caso Beghin, M5S emarginato dal Parlamento Europeo
Non c’è pace in questi giorni per gli europarlamentari del Movimento 5 Stelle: dopo la bufera sullo staff della comunicazione, che ha portato Casaleggio a licenziare Claudio Messora ed i suoi dipendenti, si discute ora sull’emarginazione di Tiziana Beghin (M5S) da parte degli europarlamentari appartenenti ad altre fazioni politiche.
La Beghin, tre lingue in curriculum e membro della Commissione Commercio Internazionale, era in cima alla carica di Presidenza della delegazione Ue – Australia, ma “all’ultimo minuto” come lei stessa dichiara in una intervista si è candidato un tedesco liberale “senza qualifiche per la delegazione australiana ma sostenuto dai gruppi principali, socialisti e popolari”.
Alla domanda sulle motivazioni di una scelta del genere, la Beghin ha dichiarato: “Si è attivato il cordone sanitario attorno a noi. Il mio background era in linea con questa carica, parlo tre lingue e sono membro della Commissione Commercio Internazionale la scelta definitiva è caduta su un filo europeista. Dopo un dibattito molto acceso è emersa le verità e cioè che la bocciatura è stata frutto del dissenso nei confronti di un esponente del partito di Beppe Grillo, che secondo loro vuole distruggere l’Europa. A nulla è valso far capire che il M5S non ha questa volontà distruttiva nei confronti della Comunità Europea e che non si candiderebbe in quelle istituzioni in cui non crede”.
Erika Carpinella