Gli economisti si dividono sui metodi per uscire dalla depressione anche se, come insegna la vulgata comune, bisognerebbe guardarsi da chi dispensa facili e/o univoche soluzioni. Ma, solitamente, l’unico elemento che trova d’accordo i maggiori esperti in materia è il seguente: nell’ultimo quindicennio, le disuguaglianze economiche (e quindi sociali) sono aumentate a dismisura. Si dirà, il suddetto fenomeno è antico come il mondo. Vero. Ma proprio per questo è sempre bene analizzarlo nel corso del tempo. Secondo il report della banca svizzera Credit Suisse, Global Wealth Report, dal 2000 ad oggi, i super ricchi (coloro che dispongono di un patrimonio di almeno 50 milioni di dollari) sono triplicati. In totale sono 128 mila.
Gli analisti svizzeri dimostrano che, nonostante il nuovo millennio abbia conosciuto l’attentato alle Torri gemelle e soprattutto la più grande crisi internazionale dopo il crollo di Wall Street del ’29, la ricchezza (materiale) esiste ancora. Anche se mal distribuita. 63 mila super ricchi dei 128 mila totali (49%) vivono negli Stati Uniti, il 24% in Europa e il 20% in Asia. Poi ci sono i ricchi, senza il “super” davanti. Cioè coloro che dispongono di un patrimonio quantificabile in un milione di dollari. Questi, in totale, sono 34,9 milioni di persone in tutto il mondo. Il 41% sono americani, mentre il 5% italiani.
L’Italia si posiziona al sesto posto con 3.332 super ricchi (2,6%). E, come ha riportato quest’oggi anche il Giornale, a giugno 2014 l’Italia si trova sorprendentemente al terzo posto nella classifica della ricchezza mediana con 142 mila dollari (il concetto di “mediana” indica “il valore che si trova in un insieme di dati”). Il dato è in aumento rispetto al primo semestre 2013. La rivista americana Forbes ha inoltre stilato una classifica dei più ricchi d’Italia: al primo posto si posiziona, ormai da tempo, Michele Ferrero seguito da Leonardo Del Vecchio (patron di Luxottica) e poi da Miuccia Prada. In questa speciale classifica troviamo anche (in ordine) Giorgio Armani, Fabrizio Bertelli, Stefano Pessina e naturalmente Silvio Berlusconi.
Giacomo Salvini