Sondaggio Ipsos per DI Martedì: burocrazia e politica le principali responsabili dell’alluvione di Genova

Il martedì è il giorno dei talk show per eccellenza: Floris contro Giannini, Ballarò contro Di Martedì.  Uno degli “appuntamenti storici” è sicuramente l’analisi Ipsos  presentata ai telespettatori da Nando Pagnoncelli. Come consuetudine, il sondaggista ha posto lo sguardo sulle principali questioni che hanno tenuto banco nell’ultima settimana.

Il primo cartello riguarda l’opinione degli italiani circa le responsabilità dell’alluvione di Genova. Per il 33% degli intervistati le cause sono da attribuire principalmente alla lentezza burocratica. Il 26% se la prende con il Governo, mentre il 19% con il Sindaco e i funzionari locali. Sommando questi due dati è evidente che ben il 45% (26+19)  del campione intervistato dà responsabilità diretta a chi sta esercitando,al momento, l’azione governativa e amministrativa.

 

Anche il secondo quesito riguarda la drammatica alluvione di Genova. Ha fatto bene il premier, Matteo Renzi, a non recarsi sul luogo dell’alluvione? In maniera abbastanza netta (58% vs 36%), gli intervistati hanno sentenziato la loro contrarietà a questa decisione.

Il terzo cartello discusso da Pagnoncelli riguarda l’economia. In maniera più dettagliata è stato chiesto agli italiani  se sarebbero favorevoli ad una manovra da presentare alla Ue, nella quale le spese non sarebbero del tutto coperte dalle entrate.  Le risposte sono state chiarissime: il 68% pensa che questa eventualità danneggerebbe il nostro Paese. Evidentemente si ha molto a cuore il parere dell’Europa e la si considera molto esigente nei nostri confronti.

Anche il quarto cartello riguarda la manovra. Cosa verrà tagliato questa volta? Gli intervistati ritengono che il settore dei servizi sia quello più colpito dalla scure, mentre solo il 22% crede che si riusciranno a tagliare soprattutto gli sprechi. È bene sottolineare che il 17%  pensa che saranno colpiti sia gli sprechi che i servizi.

Cosa pensano gli intervistati rispetto alla responsabilità civile e alla riduzione delle ferie per i magistrati? Il 65% è d’accordo con il Premier mentre il 29%, invece, sostiene che il governo stia percorrendo una strada sbagliata.

Infine, si è chiesto il parere sul tono usato da Grillo nei tre giorni al Circo Massimo. Più della metà delle persone chiamate in causa non si è scandalizzata assolutamente per i modi del leader pentastellato.E’ evidente che l’opinione pubblica è ormai abituata a questo tipo di comunicazione. Il 36 %, identificabile con i nemici dei 5 stelle, sostiene che il Movimento sia in difficoltà. Solamente il 6% ritiene questo tono utile a farsi rispettare.