Luis Alberto Orellana. Tempo fa, lui ed altri tre senatori entrarono nel mirino di Beppe Grillo per aver dissentito su alcune scelte, non solo del leader ma anche della maggioranza pentastellata. Furono messi alla gogna ed espulsi. Adesso è lo stesso Orellana a parlare e a tracciare un profilo del gruppo politico con cui è stato eletto. Partendo dal leader assoluto, Grillo.
“E’ un leader inadeguato”, così esordisce Orellana. E’ riferito a Grillo, ovvio. Poi passa al ruolo del Movimento, in toto: “è un’opposizione inutile, per nulla propositiva. Ora si danno a questi eccessi, mi sembra una follia”. Continua su La Stampa e su La Repubblica: “nel loro gruppo c’è sofferenza e trovare il nemico all’esterno li aiuta a restare uniti. Grillo al Circo Massimo ha augurato all’Italia di andare a rotoli. Vuole una sorta di guerra civile in modo che ci sia uno shock dal quale far uscire vittorioso il M5S”.
Orellana, viceversa, crede nel progetto Italia. Di aggiustamento, non di azzeramento prima e ricostruzione poi.
Ed ecco perché, proprio ieri, ha votato favorevolmente alla proposta del Governo Renzi, inserita nel Def (Decreto di Economia e Finanza), di spostare il pareggio di bilancio al 2017. “Una scelta coraggiosa e ho voluto premiare il governo. La mia è un’opposizione sul merito”, spiega Orellana. Ma è proprio per questa ragione che è stato preso di mira da insulti dei suoi ex colleghi pentastellati (Carlo Sibilla gli invia un cinguettio su twitter: “qual è la scusa che ti racconti per non sentirti un verme”).
Orellana risponde alle accuse, si difende: “non ne avevo idea che il mio voto sarebbe stato determinante a Palazzo Madama”. Poi contrattacca e riferendosi agli esponenti del MoVimento 5 Stelle afferma: “stanno perdendo il lume della ragione. Sono stati loro a cacciarmi, insistono su una posizione becera in Parlamento, e pretendono che io mi adegui a quella posizione? I voti dati ai 5 stelle sono voti buttati al vento”.
Daniele Errera