Lavoro, Poletti “Entro primi sei mesi 2015 operativo Jobs Acts”

Pubblicato il 16 Aprile 2014 alle 10:03 Autore: Gabriele Maestri

Giuliano Poletti: “Il Jobs Acts potrà essere operativo entro la prima metà del 2015″. Lo dice il ministro del Lavoro durante un video forum su Repubblica.it. “Il Parlamento deve approvare le delega, noi ci siamo presi sei mesi di tempo. Faremo il possibile perchè il Parlamento lo faccia. Il Senato ha già il nostro testo e può avviare il lavoro e se il Parlamento approva entro la fine di quest’anno, noi entro i primi sei mesi 2015 siamo pronti” spiega il ministro.

“Oggi – continua Poletti – un contratto a termine costa l’1,4% in più di uno a tempo indeterminato, se non arriviamo almeno al 10% non è significativo”.

giuliano poletti ministro del lavoro governo renzi

C’è “un’ipotesi di lavoro per una flessibilizzazione del pensionamento per chi perda il posto” allo studio del governo. Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al videoforum di Repubblica Tv. Il ministro annuncia “dalla prossima settimana l’apertura di un confronto con l’Inps e le commissioni Lavoro per gli esodati” e non solo. “Sto lavorando a un’idea semplice: un ponte che collega una situazione a un’altra”, creando “più flessibilità in uscita dal lavoro”. “Servono cose semplice e convenienti: ti manca un anno, ti do un assegno per i 12 mesi, poi vai in pensione. L’impresa continua a pagare i contributi. Il costo sostenuto dallo Stato viene in parte restituito durante in 30 anni di pensioni” spiega il ministro Poletti.

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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