Hackeraggio e-mail M5S, i grillini attaccano il deputato Artini
Giorni tesi in casa Movimento 5 Stelle. Dopo le parole di Orellana (“Grillo vuole una sorta di guerra civile”), la tre giorni nazionale M5S che non ha avuto l’indotto di partecipazione che ci si aspettava, le critiche incrociate verso Grillo alla sua visita nel pantano genovese (da una parte i residenti inferociti, dall’altra il Giornale che sostiene come una delle guardie del corpo sia pregiudicato per reati da stadio e spaccio), oggi fuoriesce un nuovo giallo: si tratta di hackeraggio delle e-mail dei deputati pentastellati.
Tutto è nato ieri quando, dalle colonne del blog, Beppe Grillo ha denunciato. “la posta dei deputati M5S è stata copiata su un altro server fuori dal controllo del gruppo per poi essere ricopiata sul primo. Non ci sono evidenze che questa copia sia stata eliminata né motivazioni oggettive per questa operazione”. Una vera e propria opera di pirateria informatica, secondo il leader pentastellato.
Il sospettato numero uno è un deputato M5S toscano, Massimo Artini. Per lui vi è addirittura la possibilità di espulsione. Il parlamentare si difende, respinge le accuse: “non credo che possa accadere nelle maniera più assoluta. Non ho mai fatto niente di testa mia, ho lavorato finora gratis per il gruppo”. E chiude sostenendo di “essere sempre stato corretto”, affermando così di essere estraneo alla faccenda, pur colto da una punta di dolore (“il messaggio poteva essere diffuso internamente. Non capisco perché rendere pubblici certi spunti”).
Daniele Errera