La crisi ha colpito tutti, ma ancor più i giovani. Sono drammatici i dati diffusi dall’Istat, che analizzano le cifre riguardanti l’occupazione giovanile under 35. E che evidenziano, una volta in più, le persistenti difficoltà dell’Italia nell’invertire la rotta e risollevare il mercato del lavoro.
DUE MILIONI – I dati del secondo trimestre 2014 sono a dir poco sconfortanti: sono ben 5.1 milioni i giovani tra i 25 e i 34 anni che hanno un posto di lavoro. Nel 2008, agli inizi della crisi, erano 7.2 milioni. La conclusione è evidente: i posti di lavoro persi nel mondo dell’occupazione giovanile sono pari a oltre due milioni, una cifra a dir poco allarmante.
CRISI PERSISTENTE – Tra gli under 35 si è passati da un tasso di occupazione del 51,2% del secondo trimestre del 2008 al 39,2% dello stesso periodo di quest’anno. La crisi, però, non riguarda solo l’occupazione giovanile, ma continua ad essere sistemica, come confermato per l’ennesima volta dai dati Istat sull’occupazione, che a fine settembre hanno fatto registrare un tasso generale di disoccupazione pari al 12.3% e che – secondo il premier Renzi – difficilmente scenderà sotto la doppia cifra prima del 2018. Molto dipenderà anche dall’efficacia del Jobs Act, riforma presentata dal premier e dal governo con l’obiettivo esplicito quanto ambizioso di rilanciare l’occupazione rendendo più vantaggiosi i contratti a tempo inderminato con la formula del contratto unico a tutele crescenti.