“Il blocco dei contratti per gli statali è una decisione inaccettabile, di arrogante signoria che trasforma tre milioni di cittadini in sudditi”. Così il segretario generale aggiunto Uil Carmelo Barbagallo che avverte il governo: “I contratti collettivi di lavoro del pubblico impiego sono fermi al 2010. Ebbene, se lo Stato non rispetta gli accordi, anche noi ci sentiamo sciolti dal rispetto di quegli stessi accordi e, dunque, non terremo più conto dei limiti previsti per gli scioperi nel settore”. “Senza cambiamenti nella legge di stabilità – minaccia Barbagallo – chiederemo a Cgil e Cisl di avviare una lunga stagione di lotte unitarie“.
Nel pomeriggio l’Autorità di Garanzia per gli scioperi ha avvertito la Uil. “Non rispettare l’accordo significa non rispettare gli utenti, danneggiandoli”, ha replicato il presidente Roberto Alesse. La dichiarazione del sindacato sul protocollo d’intesa “non può essere produttiva di effetti, salvo cadere nell’illegittimità, che l’Autorità non esiterebbe a sanzionare”. Inoltre, spiega Alesse, “gli accordi tra le parti non possono essere disdettati unilateralmente”. L’Autorità è anche “parte attiva dell’accordo, essendo chiamata a valutarne l’idoneità”.
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