Gli scontri svoltisi a Roma sabato scorso tra Movimenti per la Casa e Polizia di Stato, hanno evidenziato una forte problematicità di contenimento della violenza. Una violenza incarnata da alcune mele marce in Polizia. Il Capo della Polizia, Alessandro Pansa, non si era fatto scrupoli a definire “cretino” quell’agente di Polizia che aveva premeditatamente calpestato una manifestante. Adesso è indagato per lesioni ed abuso di potere. Ma non è finita. Sono sempre più i video e le immagini amatoriali che escono quotidianamente, che dimostrano la violenza perpetuata da entrambe le parti.
Il video degli scontri che sta facendo il giro della penisola è stato girato da un operatore Ansa: rappresenta un ragazzo in felpa grigia che viene raggiunto dai poliziotti, atterrato, quindi preso a calci e manganellate. Sia sul corpo che sul volto. Una ferocia inaudita. Brutale tanto quanto l’agente di polizia (quello di sopra, definito “cretino” da Pansa) che ha calpestato con tutto il suo peso il corpo di una manifestante già immobilizzata da un altro collega. Si difende: “camminavo guardando in alto, controllavo se arrivassero verso di noi bombe carta. Non mi sono accorto di nulla, credevo di aver calpestato uno zaino”, afferma il diretto interessato, presentandosi spontaneamente in Questura. Questi, adesso, dovrà vedersela col Pubblico Ministero Eugenio Albamonte che gli contesta il reato di lesioni con l’aggravante di abuso di potere.
Daniele Errera