Ius soli: il compromesso sulla cittadinanza ai figli di immigrati nati in Italia è arrivato, e a trovarlo è stato Renzi con la sua squadra.
L’idea era nata già da un po’, un progetto venuto fuori ai tempi della prima Leopolda, ma adesso è una proposta molto più concreta – un ddl- che il premier Renzi si propone di far diventare legge nel 2015. Dopo la legge elettorale e le faticose sessioni di bilancio il presidente del Consiglio ha deciso di rivolgere il suo impegno a questo importante “fatto di civiltà”, un progetto che prevede un’apertura indiscriminata.
Per quanto riguarda i nati nel nostro paese da genitori stranieri e immigrati si passerà dallo ‘ius sanguinis‘, che prevede la cittadinanza solo per i figli degli italiani, allo ‘ius soli‘, ma temperato, che prevede cioè la cittadinanza solo per quei minori che concludano almeno un ciclo scolastico.
Matteo Renzi ha parlato di questo suo progetto – che arriverà all’esame della Camera entro la fine dell’anno – in televisione e non a caso a seguito della manifestazione della Lega contro gli immigrati, tenutasi a Milano. Ospite di Barbara D’Urso a Domenica Live, il premier cerca di strapparsi di dosso l’etichetta di “uomo di destra” che i suoi avversari, anche interni al suo stesso partito, continuano ad attaccargli, annunciando di concentrare la sua azione politica sul tema delle unioni civili, della cittadinanza e delle facilitazioni per le associazioni del terzo settore. D’altronde, rende noto Renzi, ad essere interessati ad un provvedimento di questo tipo sono più di un milione di minori stranieri, di cui il 60% nati in Italia.
È un passo in più nella direzione della modernizzazione che serve all’Italia, come afferma Repubblica, e un punto a favore di Renzi che cerca di farsi apprezzare dall’elettorato passando dalle più ardue e spinose questioni economiche alle altrettanto urgenti tematiche sui diritti civili.
Non sono mancate dopo l’annuncio del premier le prime critiche delle forze politiche, con Ncd che ha posto i suoi paletti: seppur Doriana Bianchi (Ncd) abbia fatto una proposta simile, depositando alla Camera un testo molto vicino alla proposta renziana, Gaetano Quagliarello ha subito tenuto a precisare che “Non siamo un partito xenofobo come la Lega. Siamo d’accordo sul principio dello ius soli temperato, il problema con Renzi è definire il grado di…temperatura”.
Dall’altro lato della barricata invece il MoVimento 5 Stelle continua a essere diviso sul tema immigrazione; la stessa proposta del capo del governo fu fatta al tempo da Enrico Letta e bocciata dai grillini: il leader pentastellato ritenette che la regola sull’acquisizione della cittadinanza da parte di questi soggetti avrebbe dovuto essere modificata tramite un referendum.