La caccia continua. In Svezia, nelle acque di fronte a Stoccolma, le forze armate del paese scandinavo sono impegnate da venerdì in una operazione militare come non se ne vedevano dai tempi della Guerra Fredda: è un sommergibile quello che cercano, forse russo.
La Svezia mostra la faccia determinata di chi vuole arrivare in fondo a questa storia. Ieri la marina ha annunciato che, se necessario, ricorrerà alla forza per stanare l’intruso. Nel frattempo arrivano altri tasselli di un puzzle per ora senza forma: secondo l’Expressen, infatti, la nave russa Professor Logachev, specializzata in recuperi subacquei, sarebbe in avvicinamento.
Ma trovare un sommergibile nelle acque di fronte a Stoccolma non è cosa semplice. Lo ha spiegato sulla CNN James Stavridis, ex Comandante supremo delle forze alleate in Europa: la conformazione irregolare del fondo marino avvantaggia chi fugge e confonde chi insegue. Scogli e isolette sono preziosi alleati per chi si vuole nascondere. I vertici militari svedesi lo sanno e non nascondono che trovare un sommergibile è “estremamente difficile”.
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Stavridis però aggiunge anche altro: “Gli svedesi hanno una forza militare capace e professionale. Ma sin dalla fine della Guerra Fredda non hanno investito molto nella guerra antisommergibile. Non sono i soli: molte altre nazioni europee hanno fatto così”.
“È passato un po’ di tempo dall’ultima volta che abbiamo condotto un’operazione del genere” ha ammesso il contrammiraglio della marina svedese Anders Grenstad parlando con l’Associated Press, “siamo un po’ arrugginiti”.
Resta il fatto che mentre la Svezia rovista nelle sue acque territoriali, a Stoccolma tante domande aspettano una risposta: se l’intruso è davvero russo, che ci faceva lì? Che intenzioni ha la Russia? Come e quanto la Svezia deve rimettere mano al portafoglio per alzare il livello delle proprie forze armate? Il futuro della Svezia è nella Nato?
E in definitiva: cosa sta succedendo nelle acque del Baltico? Ma su quest’ultimo quesito, James Stavridis non si fa illusioni: “Alla fine, forse non sapremo mai esattamente cosa è successo”.
Non è il solo a pensarla in questo modo. Anche un anonimo ex ufficiale della marina svedese, sentito dal Guardian, ha la stessa convinzione: “Sono sicuro al 99 per cento che la fuori ci sia qualcosa. Ma sono sicuro al 100 per cento che non lo troveremo”.
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