Dopo mesi di incertezza sembra arrivata l’ora del riscatto per L’Unità, il quotidiano politico fondato da Antonio Gramsci. Guido Veneziani, proprietario della Guido Veneziani Editore spa, che gestisce già varie riviste, per lo più gossip, sarà il nuovo editore de L’Unità.
L’offerta pervenuta a Bonifazi, tesoriere del PD, è di 10 milioni di euro. Il tesoriere ha deciso di rifiutare le offerte del banchiere Matteo Arpe e di Daniela Santanchè, decidendo di affidare lo storico giornale alla rete di giornali di gossip gestita dall’editore calabrese.
Guido Veneziani, intervistato dal Corriere della Sera, ha raccontato il suo progetto per L’Unità, un progetto che sembra chiaro e pianificato minuziosamente. L’editore intende trasformare il quotidiano dal grigio bollettino politico della sinistra ad un vero e proprio giornale “più moderno e più popolare“. Veneziani rivela che sarà dato largo spazio alla cronaca e si avvicinerà di più ai tempi moderni. L’editore vuole impostare il giornale su una cultura più vicina a quella popolare, usando un linguaggio più giovane e più dinamico, seguendo la tendenza dei tempi moderni. “Avremo la versione per Tablet”, spiega Veneziani a conferma della volontà di ringiovanire la testata. Rivoluzione che colpirà sicuramente anche l’amministrazione della testata, che conta su una redazione di 54 giornalisti e spese annuali per oltre 900mila euro. L’Unità ha 30 milioni di euro di debiti, anche se difficilmente il calabrese pagherà tutto, ma il sogno dell’imprenditore è quello di tornare quanto prima nelle edicole, riavviando la versione cartacea del giornale.
Sul piano politico Veneziani dice di aver avuto “un passato a sinistra”. “Renzi mi piace moltissimo. È bello, sveglio, ha una gran dialettica ed è uno dei pochi politici che si capisce quando parla. Ho avuto trascorsi di sinistra e giravo con in tasca l’Unità , ma anche il manifesto e Cuore . Ora è diverso. Lei davvero pensa che in questo Paese ci sia ancora chi si dichiara di sinistra, di centro o di destra? Ma poi: lei pensa che Renzi sia di sinistra?”
L’offerta, che sarà presentata entro la fine di ottobre, avvierà il nuovo ciclo de L’Unità, e ci sarà subito la prima difficoltà per Veneziani. Dovrà, infatti, essere nominato il direttore per un giornale storicamente importantissimo, ma anche su questo Veneziani ha le idee chiarissime. “Il nome lo decideremo insieme. A me piacerebbe uno molto giovane, dinamico, innovatore. Non un vecchio trombone della nomenclatura. I miei direttori sono tutti sotto i 35 anni”.
Francesco Di Matteo