Una nuova grana fiscale si abbatte sul governo Renzi. Nel documento inviato da Bruxelles ai 28 stati membri, l’Ue ha diffuso l’entità della cifra che l’Italia rischia di dover pagare entro poche settimane: 340 milioni di euro. Somma non definitiva, elaborata in base al ricalcolo del Pil e dei relativi contributi Iva negli anni dal 1995 al 2013. Il contributo extra definitivo verrà reso noto a novembre.
L’esigenza del riesame è nata quando sono stati operate revisioni nei metodi di calcolo del pil. Il tutto per rendere quest’ultimo più simile all’economia che va ad esprimere. Nell’attività economica sono state inserite attività illegali come il traffico di droga, la prostituzione ed il contrabbando di sigarette ed alcool. È stata inoltre riconsiderata la spesa per investimenti degli acquisti pubblici di armamenti e dei fondi destinati alla ricerca e allo sviluppo. Sono state invece escluse attività con derivati provenienti dal deficit.
I nuovi criteri hanno fatto lievitare il pil del nostro paese nel 2013 fino al +3,8%. È migliorato così il rapporto deficit/pil, passato dal 132,6% al 127,9%. Il debito, prima al 3%, è sceso al 2,8%. È stato così calcolato un risparmio teorico per le casse pubbliche di 3 miliardi di euro. Di certo non un male, ma il conto da pagare sembra essere piuttosto salato. I 340 milioni che l’Italia dovrebbe versare immediatamente nelle casse dell’Ue equivalgono infatti al 10% del tesoretto che il governo Renzi ha messo da parte in virtù della trattativa ancora in corso con Bruxelles per l’approvazione della legge di stabilità.
Non solo l’Italia. Anche gli altri paesi hanno subito gli esiti del riesame. Su tutti il Regno Unito che dovrebbe versare 2,1 miliardi in più. Notizia che alimenta ancor di più le polemiche e i malumori degli euroscettici britannici. David Cameron, il primo ministro britannico, proverà già oggi a far valere le proprie ragioni nel vertice di Bruxelles.
Sorridono Francia e Germania. La prima si vedrà rimborsata una cifra pari ad un milione di euro. Per la seconda, invece, il rimborso sarà di 779 milioni.