Tempi duri per viale XX Settembre. Sarà difficile far quadrare i conti della Legge di Stabilità e delle politiche economiche che il Governo Renzi ha in mente: i primi problemi è possibile notarli con il bonus bebè e con il Tfr in busta paga.
BONUS BEBE’ – Palazzo Chigi aveva licenziato un testo. Adesso è profondamente modificato: anzitutto il reddito dei genitori incide, eccome. Non devono superare, sommate le retribuzioni, i 90.000 euro lordi l’anno. Il finanziamento della norma sarà di circa 3,6 miliardi da qui a cinque anni: 202 milioni per il 2015, 607 per l’anno successivo e poco più di un miliardo per il 2018. Con la somma destinata all’anno 2015 saranno coperti 200.000 bambini circa, sebbene ogni anno ne nascano 500.000. Dal Mef, tuttavia, fanno sapere come tutte le richieste saranno accolte.
TFR – Il Trattamento di Fine Rapporto, l’ex liquidazione, cambia notevolmente rispetto all’idea che ci si era fatti in passato. Si pagherà la “tassazione ordinaria”, sulla quale, tuttavia, non verrà calcolata nel reddito. In questo modo non si sforerà il tetto dei 1.500 euro mensili che porta nelle casse familiari 80 euro, iniziativa posta ormai strutturalmente nella Legge di Stabilità sotto la voce ‘15 miliardi’.
PENSIONI – Capitolo pensioni: lo scatto delle pensioni il 10 del mese vi sarà solo ed esclusivamente per coloro che hanno almeno due assegni previdenziali. Al contrario, scrivono dal Corriere della Sera, “sulle integrative c’è un correttivo, che congela l’aumento della tassazione per tutto il 2014, ma solo per chi ha riscattato quest’anno le somme versate nei fondi”.
Daniele Errera