La giornata in Ucraina era cominciata all’insegna della tensione: i servizi segreti di Kiev, citando delle intercettazioni telefoniche, avevano annunciato che i separatisti filo-russi avevano ricevuto l’ordine, dai servizi segreti di Mosca, di aprire il fuoco sulle colonne di blindati ucraini che anche in queste ore stanno conducendo l’operazione anti-terrorismo nell’Oblast di Donetsk.
C’erano tutte le condizioni, quindi, perché si determinasse un pericoloso surriscaldamento della situazione, invece, le immagini che ancora adesso arrivano dalle regioni dell’Est testimoniano una certa calma che, però, potrebbe essere solo un “occhio del ciclone” prima dello scatenarsi di una vera e propria guerra civile.
Militari ucraini che a bordo di una colonna di blindati si stavano dirigendo per rafforzare l’avamposto delle forze del governo centrale – ieri hanno riconquistato l’aeroporto – fermati dai manifestanti a Kramatorsk, hanno abbassato le armi prima di fare marcia indietro, a Slovyansk in 300 soldati si sarebbero “arresi” davanti a una folla che li ringraziava per il gesto distensivo.
Sei dei blindati che si stavano recando a Kramatorsk, sono stati “dirottati” – alla guida comunque c’erano carristi di Kiev, non si sa se costretti – verso la piazza centrale di Slovyansk, a bordo c’erano anche dei manifestanti filorussi che hanno issato sui mezzi delle bandiere bianche blu e rosse: una volta arrivati in piazza, tra la gente che li incitava, li applaudiva e gli regalava fiori, gli ufficiali ucraini hanno dichiarato di non voler sparare sul popolo.
A Donetsk uomini armati hanno occupato il municipio senza incontrare resisitenza da parte delle forze dell’ordine: A Kramatorsk, non solo il municipio, anche la sedi della polizia e dei servizi di sicurezza restano nelle mani dei manifestanti filorussi: il vice-premier ucraino, Iarema, ha dichiarato che nonostante la Russia in questi giorni abbia più volte ribadito di non voler intervenire nelle regioni sud-orientali dell’Ucraina, nei pressi di Donetsk, sarebbero arrivate delle truppe aviotrasportate di Mosca.
La crisi in Ucraina sta subendo una rapida accelerazione, come più volte sottolineato da Putin e Medvedev, proprio a causa di questa operazione anti-terrorismo voluta, innanzitutto, dai settori più oltranzisti di Maidan critici contro le forze dell’ordine accusate di “lasciar fare” ai filorussi dell’Est (la “polizia” ha “combattuto” a piazza Maidan e manifesta ancora oggi, certamente in alcuni settori più che in altri, fedeltà nei confronti di Yanukovich): sul campo, secondo fonti russe, al momento sarebbero rimasti 11 morti.
Guglielmo Sano