Continua lo scrutinio dei voti in Ucraina: ha votato il 52% degli aventi diritto. Non sembra ci saranno sorprese: presto sarà ufficializzata la schiacciante vittoria delle forze politiche filo-occidentali. Il Presidente Poroschenko ha già ringraziato gli elettori per avergli consegnato una “maggioranza europea” come aveva più volte chiesto nei giorni scorsi.
Tuttavia il Bloc del Capo dello Stato, che oltre al suo partito Solidarietà comprende l’Unione Democratica per le riforme del sindaco di Kiev Vitaly Klitschko, al momento è dietro, anche se di poco, al Fronte Popolare del premier Arseniy Yatsneniuk. La conta dei voti è arrivata quasi a metà: il partito del premier è al 21,6% delle preferenze, quello di Poroschenko intorno al 21,4% (alcuni sondaggi prevedevano che avrebbe superato agevolmente il 30%).
Secondo i dati forniti dal Comitato Elettorale Centrale (CEC) pare che troveranno posto nella Verkhovna Rada sia Samopomich (la formazione del Sindaco di Lviv Andriy Sadovy ha raccolto più dell’11%), sia il Partito Radicale di Oleg Lyashko che ha preso il 7,36% dei voti.
Il partito di Yulia Tymoschenko ha superato di un soffio la soglia di sbarramento mentre il Blocco d’opposizione erede del Partito delle Regioni di Yanukovich si attesta addirittura al quarto posto con il 9,76% delle preferenze (è stato il partito più votato negli Oblast dell’Est: Kharkiv, Luhansk, Dnipropetrovsk e Donetsk). L’estrema destra a un passo dalla soglia di sbarramento: Svoboda al momento è al 4,76%.
Il CEC oggi si limiterà a comunicare l’assegnazione dei seggi in base ai voti raccolti dalle liste, in totale 225 su 450. Serviranno alcuni giorni per i risultati circoscrizionali.
Nonostante i risultati siano ancora incompleti sono già cominciate le trattative per la formazione del nuovo governo, almeno così ha riferito Yuri Lutsenko, uno dei leader del Bloc di Poroschenko: “Per quanto ne so i colloqui con il Fronte Popolare sono già iniziati. Il Presidente della Repubblica e il Primo Ministro si sono incontrati, oggi è previsto un incontro esteso tra i rappresentanti dei partiti”.
Gli osservatori di Opora, uno dei civil network che ha monitorato lo svolgimento delle votazioni, hanno rilevato che non si sono verificati fatti o incidenti che “potrebbero pregiudicare la legittimità del risultato finale”.
Dal Comitato dei Votanti di Ucraina (CVU), invece, chiedono che vengano invalidati i risultati di alcuni distretti della capitale dopo aver riscontrato “attività illegali come aggressioni, intimidazioni e violazioni della legge elettorale (esposizione di cartelloni con simboli di partito, ndr) il giorno prima ma anche durante l’Election day”.
Al di là delle proteste degli osservatori sia l’Unione europea, con José Manuel Barroso, sia gli Usa, per voce dell’ambasciatore di Washington a Kiev, Geoffrey Pyatt, hanno espresso soddisfazione per quella che è apparsa come una “vittoria della democrazia”.
Tutto sommato sono contenti anche a Mosca: almeno così sembra di capire dal commento al voto fornito dal vice-ministro degli Esteri russo Grigory Karasin. “Con la vittoria delle forze moderate si può parlare di mettere fine alla violenza nelle regioni dell’Est – ha dichiarato Karasin all’agenzia di stampa russa RIA Novosti – anche se la presenza in parlamento di forze nazionaliste e scioviniste potrebbe mettere a repentaglio il dialogo”.