Una Leopolda del Pd. È questa la proposta e il grido di battaglia di Andrea Baldini, coordinatore nazionale dei Giovani Democratici. La grande convention renziana si è appena conclusa, e questa volta una parte del partito, quella più giovane, ha voluto spostare l’attenzione dal premier-segretario e ridarla al partito stesso. Tutto è iniziato con un post pubblicato dallo stesso Baldini sul suo profilo facebook personale, nel quale il ragazzo ha criticato la tre giorni di Renzi, oltre che aver riaperto alcune questioni riguardanti un Partito Democratico sempre più diviso:
“Una minoranza che parla di “scissione in atto”. Un segretario che usa il bastone contro un pezzo del suo partito. Una piazza con tanta gente del Pd, contrapposta ad un altro evento, sempre con tanta gente del Pd, e in mezzo tante intelligenze, idee, militanti che non trovano punti di riferimento e di sintesi. Stiamo correndo un rischio enorme: la lacerazione di un partito investito dalla speranza e dal consenso di tanti elettori, un partito che non puó gestire la sua dialettica interna come una spaesante sfida tra tifoserie.
Facciamo così. Se non lo farà nessuno, una Leopolda del PD la convocheremo noi Giovani Democratici. Noi abbiamo ancora voglia di stare ad ascoltare le tante voci che di scissioni non vogliono neanche sentir parlare, ma hanno al contempo voglia di esprimersi, per costruire assieme la linea del partito, e non soltanto per ratificarla”.
Anche Giuditta Pini, deputata del Pd, sembra essere d’accordo con il giovane ventottenne romano, il quale ne ha ricevuto il sostegno a riprova della scontentezza – non più così latente – che dilaga all’interno di un partito che ha il suo segretario a Palazzo Chigi ma che non smette di criticare.
Baldini nelle prime righe del post si riferisce alla giornata di sabato, quasi un simbolo delle contraddizioni che da tempo caratterizzano il Partito Democratico: da un lato c’è stata la grande manifestazione della Cigl a Piazza San Giovanni a Roma, piena di esponenti del partito di centrosinistra, mentre dall’altra continuava il raduno di Renzi – la Leopolda, giunta alla sua quinta edizione – additato da molti esponenti democratici come l’espressione di un eccessivo protagonismo del premier. Attraverso queste critiche che nascondono una volontà di appianare i contrasti, Baldini ha proposto una “Leopolda del Pd” organizzata proprio dai Giovani Democratici, quella parte che, ha precisato il ventottenne romano, ha “ancora voglia di stare ad ascoltare le tante voci che di scissioni non vogliono neanche sentir parlare, ma hanno al contempo voglia di esprimersi, per costruire assieme la linea del partito, e non soltanto per ratificarla”.