Il vulcanico presidente della Sampdoria non smette mai di stupire. Dopo il siparietto di domenica in cui aveva scherzato sull’addio di Moratti all’Inter, le dichiarazioni di Massimo Ferrero hanno fatto aprire un fascicolo alla FIGC in cui si accusava il numero uno blucerchiato di razzismo.
“Lo avevo detto a Moratti di cacciare il filippino” aveva detto Ferrero commentando le travagliate e polemiche dimissioni di Moratti dalla carica di presidente onorario della società nerazzurra. La frase è stata immediatamente trasformata in una dichiarazione razzista da parte dei media, nonostante si sappia della vena ironica che fa di Ferrero un vero e proprio animale da palco scenico. Dopo l’avvenuta apertura di un’inchiesta da parte della FIGC, lo stesso presidente sampdoriano ha tenuto a specificare la natura della sua uscita e non risparmia parole al veleno – cosa aspettarsi da uno che viene soprannominato “Er Viperetta”? – contro Andrea Agnelli.
“La mia era solo una battuta, che è stata strumentalizzata – Questa la precisazione fatta da Ferrero durante la trasmissione “Te la do io Tokyo” in onda sulla radio “Centro Suono Sport” – Agnelli ha detto ben di peggio, ma nessuno gli ha mai fatto nulla, perché ha i giornali. Credo che Thohir sia un uomo molto intelligente, non ho nulla contro di lui. Io volevo solo difendere Moratti, che è un grande uomo e ha dato tanto al calcio italiano. Moratti ha vinto tantissimo e ha investito tantissimo. Come il presidente Sensi, ci ha messo i soldi. Volevo solo difendere l’italianità”
Alle parole del presidente è seguito un comunicato stampa della società in cui si ribadiva la natura ironica della frase e si informavano i tifosi che un chiarimento è avvenuto anche fra Ferrero e Thohir in privato per riappacificare i rapporti fra Sampdoria e Inter.