I peshmerga curdi sulla strada per Kobane
I peshmerga curdi dell’Iraq sono sulla strada per Kobane. I combattenti sono atterrati all’una di notte all’aeroporto di Sanliurfa, in Turchia, dopo essere decollati da Erbil, in Iraq, salutati da migliaia di persone che sventolavano bandiere curde.
A Sanliurfa sono saliti su tre pullman scontati dall’esercito turco e dalla polizia locale. Nessuna informazione sul numero esatto dei peshmerga in viaggio verso Kobane: 150 secondo un funzionario turco, 50 stando a quanto riferisce l’Osservatorio siriano dei diritti umani.
Un altro gruppo di combattenti curdi è arrivato invece a Habur, in prossimità della città di Silopi, nel sud-est della Turchia.
I peshmerga raggiungeranno la città sul confine tra Siria e Turchia nelle prossime ore, dando così sostegno alla resistenza curda che sta combattendo da settimane contro i guerriglieri dell’Isis.
Il destino della città resta in bilico: giorni e giorni di raid aerei da parte della coalizione internazionale guidata dagli Usa non hanno respinto indietro l’Isis, che secondo un comandante curdo citato dalla BBC controlla ancora il 40 per cento della città.
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Ma l’Isis non combatte solo a Kobane. Nei pressi della città di Homs, in Siria, i miliziani dello Stato Islamico hanno attaccato il giacimento di gas di al Shaer uccidendo trenta soldati dell’esercito di Assad e riprendendo il controllo dell’area: la battaglia è andata avanti per tutta la notte. La zona era stata riconquistata a luglio scorso dall’esercito di Damasco dopo lunghi e violenti scontri con i jihadisti.
L’Isis punta a portare la guerra anche fuori dai confini del Medio Oriente: lo Stato Islamico nelle scorse ore ha lanciato nuovi appelli ai lupi solitari, chiedendo loro di colpire le scuole. Nel mirino finirebbero insegnanti americani e stranieri, ma anche gli istituti internazionali con sede nei paesi arabi.
L’ambasciata americana in Egitto ha rivolto un appello alla prudenza ai propri connazionali, specialmente insegnanti e studenti: “Siti jihadisti hanno recentemente incoraggiato attacchi contro scuole ed insegnanti americani e occidentali in Medio Oriente, menzionando in particolare Gedda in Arabia Saudita e il quartiere di Maadi al Cairo come possibili obiettivi”.
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