L’ex senatore Sergio De Gregorio (eletto nel 2006 con l’Italia dei Valori e subito transitato nel centrodestra) torna a parlare delle scabrose vicende del 2007-2008, relative alla compravendita di senatori. Nell’ambito del processo che vede imputati Silvio Berlusconi e Walter Lavitola per corruzione, il teste De Gregorio ripercorre quei mesi travagliati. “Con Berlusconi avevamo adottato una strategia di ‘guerriglia urbana’ per devastare la coalizione dell’Unione“, cioè la maggioranza che sosteneva il secondo governo Prodi nel 2006. Esecutivo che si reggeva su soli due senatori di vantaggio.
L‘Operazione libertà, come è stata ribattezzata dallo stesso Berlusconi, doveva appunto consistere nell’abbattere, in tutti modi possibili, la fragile compagine governativa guidata da Romano Prodi. E il modo più veloce e sicuro era la compravendita di qualche senatore. Ma non è tutto: l’ex senatore ha dichiarato di aver prpposto all’allora guardasigilli Mastella di fare il premier, tirando in ballo addirittura la Cia. “Organizzai un pranzo con Mastella e un capocentro della Cia – ha raccontato De Gregorio – il quale disse al ministro della Giustizia che gli interessi degli Stati Uniti non erano tutelati da questa coalizione, da un governo che non voleva il completamento delle basi militari in Italia”.