Elezioni Tunisia, i risultati officiali preliminari diffusi nella notte confermano la vittoria del partito laico Nidaa Tounes che si è imposto come prima forza politica del paese nelle elezioni legislative di domenica scorsa. Nidaa Tounes conquista 85 seggi su 217 nell’Assemblea dei rappresentati del popolo.
Il partito islamico di Ennahda è la seconda formazione politica per grandezza con 69 seggi.
All’Unione patriottica libera dell’imprenditore Slim Riahi vanno 16 seggi, giusto uno in più del Fronte Popolare. Otto seggi invece li ha conquistati Afek Tunes.
I vertici di Ennahda avevano già ammesso la sconfitta all’indomani del voto: “Abbiamo accettato questo risultato, e ci congratuliamo con il vincitore”, aveva detto all’agenzia Reuters Lotfi Zitoun, alto funzionario del partito.
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I colloqui tra Nidaa Tounes e gli altri partiti sono già cominciati: il partito laico non ha la maggioranza e dovrà dunque stringere alleanze. Quasi certo che lo farà con i piccoli partiti piuttosto che con Ennahda.
La Tunisia prova così a voltare pagina e a dare consistenza alla Rivoluzione dei Gelsomini che nel 2011 ha portato alla fine della dittatura di Ben Ali. Assieme alle elezioni presidenziali in programma a fine novembre, la nuova Assemblea dovrà essere capace di assicurare al paese istituzioni solide in grado di dare risposte ai problemi della popolazione, soprattutto in campo economico.
Nel partito Nidaa Tounes figurano molti vecchi personaggi dell’apparato di Ben Ali: sindacalisti, politici, uomini d’affari. Secondo Al Jazeera i tunisini hanno scelto di dare fiducia a loro ricercando almeno in parte l’ordine di un tempo.
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