L’autunno del 2009 fu il momento più aspro, all’interno del Pd, circa il dibattito su quale organizzazione costruire per il Partito Democratico. Era il primo congresso. Nel secondo, novembre 2013, si sono riproposte praticamente le stesse idee con due fronti, tuttavia, molto modificati: da una parte i renziani, dall’altra l’area ex dalemiana. Poi l’incognita Civati. Fatto sta che le due linee si dividevano, sia nel 2009 che quattro ani dopo, tra un’organizzazione ‘leggera’ ed una ‘pesante’. Da una parte un partito politico al passo coi tempi che non si strutturi più come le vecchie organizzazioni novecentesche. Dall’altra un Pd con strutture solide, che vada oltre la forza di un leader perpetuo. Vinse il primo modello, è noto. E con Renzi, anche per la contemporanea carica di Presidente del Consiglio dei Ministri, sembra che il partito sia scivolato in secondo piano. Preminenza all’azione dell’esecutivo, il partito viene dopo. Con un grande problema: la crisi di consenso di adesione al Pd. Crollo verticale, è noto: appena 100.000 tessere, contro le 300/400mila degli anni passati. Con conseguenti quote di finanziamento assenti: ecco perché Renzi ha inaugurato una serie di cene di autofinanziamento.
Dell’iniziativa si parlava da tempo all’interno dei gruppi di Camera e Senato. Perplessità, arrabbiature e delusioni per la deriva che il Pd aveva preso. Ma poi le critiche erano rientrate, anche perché di queste cene di autofinanziamento non se ne era più parlato. Adesso, invece, tornano alla ribalta grazie all’iniziativa del prossimo giovedì 6 novembre. Negli spazi di ‘The Mall’, presso il quartiere di Porta Nuova a Milano, il Pd organizzerà una cena di finanziamento a cui parteciperà niente di meno che il Presidente del Consiglio / Segretario di partito, Matteo Renzi. Non è una semplice cena: ai partecipanti, infatti, vengono chiesti 1000 euro. E contando che i posti saranno almeno 500, si profila una serata remunerativa. Non è nuovo il centrosinistra a questi tipi di autofinanziamento. Tuttavia si era soliti organizzarle per mezzo delle sezioni, erano iniziative locali. Adesso, come accade da molto tempo in Forza Italia, c’è l’imprimatur da parte della dirigenza. Scontentando tutta quella zona a sinistra del Pd, che vede in questo solo ed esclusivamente una personalizzazione della politica.
Daniele Errera