“Renzi ha aperto, i Cinque Stelle non hanno più alibi. Sono a un bivio, incomunicabilità e muro contro muro, o dialogo istituzionale”. Intervistato da Repubblica il capogruppo Pd alla Camera Roberto Speranza torna così sull’elezione della Consulta e sottolinea: i grillini devono “decidere se vogliono stare nella partita istituzionale o in quella di chi sale sui tetti. M5s viene a vedere la proposta Renzi o resta sull’albero?”.
Io, sottolinea il capogruppo, “ho votato per Di Maio vice presidente della Camera, ora i grillini che fanno? Un’intesa presuppone che votino persone che non sono della loro parte, così come io ho votato per Di Maio”. E al giornalista che gli chiede se la trattativa con M5s non faccia perdere al Pd i voti di Fi risponde: “il Pd sta cercando di costruire il campo più largo possibile. Forza Italia non deve sottrarsi a questo spirito costituzionale. Se invece prevalgono veti e divisioni sarà molto difficile eleggere i giudici”. Speranza torna poi sulla rinuncia di Luciano Violante e definisce “inqualificabile” la dichiarazione dei M5S di un suo ritiro con disonore: “Violante ha raggiunto i 542 voti e dico solo che con 543 è stato eletto Napolitano la prima volta. Ne sono bastati 443 per Segni e 518 per Leone”. La sua rinuncia, continua Speranza, “è una presa di posizione di alto profilo istituzionale, in linea con la sua storia esemplare”.