Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco promuove l’operato dell’esecutivo di Matteo Renzi sul riequilibrio dei conti pubblici, pur ricordando che c’è ancora da lavorare per favorire la crescita del credito a famiglie e imprese. L’occasione è stata quella della 90° Giornata Mondiale del Risparmio, organizzata, oggi, dall’Acri al Palazzo della Cancelleria a Roma.
EUROPA ANCORA DEBOLE – “L’attività economica e il commercio mondiale stanno deludendo le aspettative, si è accresciuta l’incertezza sulle prospettive congiunturali” ha affermato Visco, che ricorda come il problema riguardi molto da vicino anche l’Europa.
Non a caso, ha ricordato il governatore di Bankitalia, il Vecchio continente è una delle aree, insieme al Giappone e alle economie emergenti, in cui si è registrato il maggior indebolimento economico, che ha colpito tutti i Paesi, a prescindere dalla crisi del debito sovrano.
“OPPORTUNO IL RIEQUILIBRIO GRADUALE DEI CONTI” – Nonostante lo scenario sopra delineato, però, Visco promuove la scelta del governo di riequilibrare i conti gradualmente, data la fase di recessione. Il numero uno di via Nazionale, infatti, ha ritenuto opportuna la decisione dell’esecutivo di conciliare ripresa e risanamento delle casse statali, aspettandosi, ora, una strategia che favorisca il potenziale sviluppo del paese.
Per Visco, dunque, si deve agire in modo che “l’interesse degli investitori per i titoli italiani” torni “a mostrare chiari segnali di ripresa per evitare che la bassa crescita finisca per riflettersi sulle loro valutazioni”.
Il che significa, in altre parole, rilanciare i prestiti alle famiglie e alle imprese, che in Italia ancora fanno registrare una fase di contrazione rispetto all’Europa, e “sfruttare ‘al meglio’ la flessibilità già ora insita nel Patto di Stabilità”, operando, ove necessario, “deviazioni temporanee agli obiettivi di bilancio in caso di eventi fuori controllo e recessioni severe”.
LO “STRESS TEST” DELLA BCE HA FATTO BENE – Visco, poi, si sofferma anche sullo Stess test della Bce, che ha visto bocciate Carige e Monte dei Paschi di Siena. “È stato un esercizio utile”, ha affermato il governatore di Bankitalia, sostenendo che, nel caso italiano, abbia inciso pesantemente lo stato economico del Paese, “uno fra i peggiori andamenti in Europa”.
Non a caso, ricorda Visco, le carenze di capitale generale riflettono le stime che già un anno fa avevano fatto il Fondo Monetario Internazionale, la Banca d’Italia e la Banca Centrale Europea prima degli aumenti di capitale del 2014.
Nel caso specifico di Carige e Monte dei Paschi, poi, il numero uno di via Nazionale ha parlato di difficoltà legate a “episodi passati di mala gestio che la Banca d’Italia in stretto raccordo con l’autorità giudiziaria, ha contribuito a portare alla luce”.