Sondaggio Ixè per Agorà: PD al 39%, M5S al 20% e Forza Italia al 15,1%; crescono i partiti di sinistra e la Lega Nord
Nel sondaggio dell’istituto Ixè presentato durante la trasmissione televisiva Agorà la mattina di venerdì 31 ottobre 2014 possiamo trovare le intenzioni di voto, la fiducia nel governo e nei principali leader italiani e due quesiti di attualità politica.
Seguiamo dunque questo ordine e partiamo dall’indagine di come voterebbero oggi gli italiani. La prima forza politica si conferma il PD, che mantiene un ampio distacco sulle altre, con il suo 39%. Notiamo però che il trend è in costante diminuzione: se confrontiamo il dato con quello dell’inizio di ottobre il PD ha perso oltre un punto. Scelta Civica ha un andamento più discontinuo, ma comunque il suo consenso risulta dimezzato nel giro di un mese, quando aveva circa un punto percentuale.
Al contrario, SEL ha recuperato in queste settimane mezzo punto e ora è data al 3%. Migliorano anche il Partito della Rifondazione Comunista, che si colloca all’1,8%, IDV allo 0,4% e Azione Civile allo 0,2%. Quindi crescono i partiti di sinistra che si stanno opponendo al “Jobs act” e alla legge di stabilità, mentre il PD dallo scontro con i sindacati – secondo l’istituto Ixè, ma non ad esempio per Swg – risulta perdere qualche pezzo.
Forza Italia nelle ultime tre rilevazioni ha mantenuto un consenso stimato al 15,1%, NCD al 2,6% e UDC al 2%. Fratelli d’Italia sono dati oggi al 3,3%, mentre la Lega Nord, dopo il calo della scorsa settimana, risale all’8,4%.
La quota degli indecisi e degli astenuti sembra in diminuzione.
Nonostante ciò, la fiducia in Renzi subisce un decremento di un punto, collocandosi al 46%, mentre Salvini ritorna al 20%. Gli altri esponenti politici mantengono il consenso della scorsa rilevazione.
Ultimamente all’interno del PD tira aria di scissione. Ma quanto sarebbe auspicata dagli elettori del partito stesso? Coerentemente con il risultato del sondaggio Euromedia presentato martedì a Ballarò, anche secondo Ixè è un quarto di essi che vorrebbe una separazione tra l’anima renziana e quella di sinistra: