Immigrazione, Alfano: “Il passaggio da Mare Nostrum a Triton durerà due mesi. Ora portare le richieste di asilo in Africa”
Dopo il passaggio da Mare Nostrum a Triton (la nuova missione europea gestita da Frontex), il ministro dell’interno Angelino Alfano “rilancia”sulla questione dell’immigrazione. Nel corso della conferenza stampa con il ministro della Difesa Roberta Pinotti a Palazzo Chigi per un bilancio di Mare Nostrum, Alfano dichiara: “l’Europa ha fatto una scelta, scendere in mare. Ora occorre coraggio nel fare un’altra scelta, quella di campi profughi e di zone di accoglienza e richieste di asilo in Africa. Dobbiamo cambiare strategia come Europa e chiedere che le domande di asilo siano presentate in Africa”.
Tra la chiusura di Mare Nostrum e l’avvio di Triton ci sarà una fase di ‘accompagnamento’, che durerà due mesi e “che costerà all’Italia un terzo di quanto costava Mare Nostrum”, ha aggiunto Alfano .Superata questa fase, l’Italia non spenderà più un euro. Le zone di mare sono divise in due aree: ricerca e soccorso, sempre Alfano ha aggiunto: “faremo il nostro lavoro nelle nostre zone e soccorreremo se ci saranno altre richieste, secondo la legge del mare. Anche le navi Triton sono chiamate a doveri di soccorso”.
Nel corso della conferenza stampa Alfano ha spiegato che in un anno Mare Nostrum è costata agli italiani 114 milioni di euro, circa 100 mila euro al giorno, ha però precisato che da ora in poi Triton “non costerà un solo euro agli italiani”. Mare Nostrum, che ha consentito in un anno di salvare oltre 100mila persone (100.250), ha compiuto 558 interventi in mare, portando all’arresto di 728 scafisti e al sequestro di 8 navi-madre. Alfano ha poi aggiunto che l’operazione “non ci ha consentito di salvare tutti quelli che avremmo voluto, visto che ci sono state, comunque, 499 persone morte, 1.446 dispersi e 192 cadaveri ancora da identificare”. Il ministro dell’interno ha ringraziato “tutti gli uomini e le donne in divisa e la magistratura” nel contrasto all’azione illegale degli scafisti.
Alfano ha concluso definendo la ‘zona’ di competenza dell’Italia: “adesso abbiamo una zona di presidio frontiera: a 30 miglia dalle coste italiane finisce l’Europa, fin lì ci siamo noi. Noi siamo a trenta miglia, che è già alto mare: è il compito che per dovere dobbiamo fare. Sugli interventi di ricerca e soccorso dobbiamo fare ciò che le leggi ci dicono di fare”. A Triton aderiscono molti Paesi europei e il costo è stimato in 3 milioni di euro a carico di Frontex e finanziato dai Paesi europei.
Ilaria Porrone