Il segretario della Fiom Maurizio Landini attacca ancora il premier Matteo Renzi. Nel corso del programma In 1/2 Ora, il numero uno dei metalmeccanici della Cgil è tornato a criticare la politica economica del governo, che “non rappresenta gli interessi dei lavoratori”. Per questo motivo, “la Fiom sciopererà e manifesterà in piazza il 14 novembre a Milano e il 21 a Napoli contro le politiche del governo sul lavoro e sull’industria. Vogliamo conquistare un confronto che Renzi ci nega. Possono mettere tutte le fiducie che vogliono, noi non ci fermeremo.” Landini poi aggiunge: “L’unico modo per far cambiare l’idea al governo è di convincerlo che noi abbiamo la maggioranza dei consensi. Bisogna convincere Renzi che contro il lavoro non va da nessuna parte”.
Interessante il cambio di opinione sul premier, inizialmente visto da Landini come un interlocutore con cui cambiare il paese. “Su Renzi – spiega Landini – ho cambiato idea quando ho capito che lui scelse le politiche di Confindustria e di seguire quello che gli chiedeva l’Ue”. “Quando incontrai Renzi – continua – parlammo di articolo18. Lui mi disse che l’Europa premeva su di lui e io gli dissi che se avesse toccato l’articolo 18 avrebbe aperto la strada per un conflitto nel Paese. All’inizio diceva di voler cambiare Paese e io dissi ‘cambiamolo insieme'”.
Chiusura su un’eventuale discesa diretta in politica, che il segretario della Fiom nega ancora una volta: “Io oggi voglio continuare a fare il sindacalista e non voglio impegnarmi in politica. Nella mia testa di fare la minoranza non frega nulla. Che uno mi dice ‘vuoi fare il partitino’ non me ne frega nulla. Nella mia testa c’è l’obiettivo di cambiare il paese. Mi preoccupo di unire i lavoratori e di cambiare le politiche di questo governo”