Come previsto, purtroppo è accaduto. Dopo un mese di presunta morte Abubakar Shekau, il famigerato leader di Boko Haram, è ricomparso. Lui non è nuovo a trovate del genere: si fa dare per morto, alimenta lui stesso, attraverso i suoi canali, la notizia; fa sperare ai suoi nemici e poi, improvvisamente riappare.
Chi aveva sperato in una liberazione delle liceali e in una tregua nel nord della Nigeria deve ricredersi. Questa volta Abubakar Shekau ha fatto recapitare una video cassetta alla France Presse con circa sei minuti di messaggio, delirante come sempre ma probabilmente con una sua logica: vi appare con la solita tuta mimetica, con l’immancabile kalashnikov imbracciato, attorniato da una quindicina di miliziani mascherati e da quattro jipponi e con le lugubri bandiere nere di Boko Haram che sventolano.
Il tono con il quale si rivolge ai suoi spettatori è sbeffeggiante, ironico, minaccioso. Le parole sono quelle che vi trascrivo di seguito e non meritano commenti: “La questione delle ragazze rapite a Chibok è acqua passata. Le ho dato in matrimonio già da un pezzo, si sono convertite all’Islam perché è la religione migliore. I genitori invece di strillare devono anche loro convertirsi altrimenti moriranno. Le loro figlie adesso sono nelle case dei mariti e non si muoveranno da lì. Hanno già imparato a memoria due capitoli del Corano”.
Sulla presunta trattativa avvenuta in Ciad con la mediazione del presidente Idris Deby e un fantomatico segretario generale di Boko Haram di nome Danladi Ahmadu, il sanguinario leader di questa setta irride quanti vi avevano creduto: “Non stiamo affatto dialogando o discutendo con qualcuno noi. Siete voi che state forse parlando con voi stessi? Noi non facciamo altro che ammazzare gente con machete e armi da fuoco. La guerra è ciò che vogliamo. Non conosciamo nessuno con il nome di Danladi Ahmadu, se lo incontriamo gli taglieremo la testa”.
Qualcuno ha detto che non si tratta di Abubakar Shekau ma di un sosia. Purtroppo non sembra: gesti, tono irridente, sorriso beffardo e modalità sono proprio quelle che questo leader predilige.
Immagine in evidenza: photo by Nina Matthews Photography – CC BY 2.0