4 Novembre, Napolitano al Milite ignoto “Fanatismo ed estremismo le nuove minacce”

dimissioni napolitano

Ricorre oggi 4 novembre la giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate. Alla cerimonia in corso a Piazza Venezia, presenziano oltre al Capo dello Stato Giorgio Napolitano, le più alte cariche dello Stato: Matteo Renzi, i presidenti di Camera e Senato Pietro Grasso e Laura Boldrini e il ministro della Difesa Roberta Pinotti.

NAPOLITANO “CONTRASTARE MINACCE FANATISMO”

Prima di recarsi all’Altare della Patria per deporre la consueta corona d’alloro sul Sacrario del Milite Ignoto in memoria dei caduti, Giorgio Napolitano ha voluto inviare un messaggio a tutte le componenti delle forze armate. Al centro del messaggio la problematica delle nuove forme di estremismo e di fanatismo che, muovendo soprattutto da Oriente rischiano di travolgere anche l’Europa. Un rischio incombente anche per l’Italia. Il Capo dello Stato ha aggiunto “È una minaccia reale, anche militare, che, insieme all’Unione Europea e alla Nato, dobbiamo essere pronti a prevenire e contrastare”.

 

NAPOLITANO SU “RAZIONALIZZAZIONE SISTEMA FORZE ARMATE” 

Napolitano ha poi sottolineato che il Libro bianco della Difesa, che verrà completato entro l’anno, determinerà un deciso cambiamento nell’utilizzo dello strumento militare. È “l’avvio di un processo di razionalizzazione e di integrazione” che apporterà modifiche sia sul piano culturale che su quello tecnologico. Una modifica, come sottolinea il Capo dello Stato, che rientra nel piano di riforme volte a rendere la macchina dello Stato meno onerosa per le tasche dei cittadini ma più ordinata e di conseguenza più efficace. Confermato l’impegno dell’Italia per l’affermazione della pace e della giustizia nel mondo. È la “condizione essenziale per la libertà dalla guerra e la prosperità della nostra democrazia” ha affermato Napolitano. In conclusione del suo intervento, il Capo dello Stato ha salutato tutte le componenti delle forze militari, soldati, marinari, carabinieri, finanzieri e avieri, apprezzandone ancora una volta il coraggio e l’entusiasmo con cui assolvono i loro rischiosi compiti.