Il Viminale prova a placare le polemiche: ecco le nuove regole

Il Viminale prova a gettare acqua sul fuoco delle polemiche. L’autunno già caldo per l’imperversare di proteste e manifestazioni, rischia di diventare rovente dopo gli scontri in piazza a Brescia e soprattutto a Roma.

Dopo le immagini inedite mostrate domenica sera dalla trasmissione Gazebo di Rai 3, è cresciuto a dismisura il malcontento nei confronti del ministro dell’Interno Angelino Alfano. Il Viminale è al centro di accese polemiche e nei confronti del ministro è stata già sollevata la mozione di sfiducia individuale da parte del Movimento 5 Stelle, Lega Nord e Sel.

VIMINALE: EVITARE CONTATTO CON MANIFESTANTI

A cercare di tamponare i malumori il Viminale ha messo a punto una nuova bozza di protocolli operativi, in caso di manifestazioni di piazza, tesi ad evitare il ripetersi di inconvenienti e di polemiche che ne fanno seguito. Il principio più importante dei nuovi modi di agire è quello di evitare il contatto fisico con i manifestanti. O meglio, rendere il contatto fisico “extrema ratio” e quindi rimandare l’uso di manganelli, lacrimogeni e cariche ai casi in cui lo scontro risulti inevitabile. È invece concesso l’utilizzo dello spray urticante (Capsicum).

VIMINALE: AGENTI DOTATI DI DISSUASORE

Gli agenti verranno dotati inoltre del dissuasore elettrico (Taser) che sembra non molto gradito alle forze dell’ordine. Permesso anche l’uso degli idranti per disperdere la folla. È stata questa la tecnica usata dalle forze dell’ordine in occasione degli scontri di Napoli per il vertice della Bce. Il casco di ogni agente verrà dotato di una telecamerina, in modo da poter effettuare riprese ineccepibili degli eventuali scontri. L’uso della telecamera era già nei protocolli, ma a campione e inoltre quasi sempre inutilizzabile perché spenta.

RISPOSTA DEL VIMINALE DOPO LE POLEMICHE

Sono queste le principali novità introdotte dal vice Capo della Polizia Alessandro Marangoni sotto l’egida del Capo Alessandro Pansa che vanno a sommarsi all’aggiornamento delle regole di ingaggio divenuto indispensabile dopo i tristemente noti fatti del G8 di Genova. È il chiaro segnale che il Viminale vuole lanciare per riscattarsi dalle polemiche di questi giorni. Polemiche che, dopo la messa in onda del filmato degli scontri di mercoledì scorso, rischiano invece di travolgere Angelino Alfano.

VOTO SFIDUCIA ALFANO VENERDI

Il voto alla Camera sulla  mozione di sfiducia nei confronti del ministro dell’Interno ci sarà venerdì. In attesa del giudizio del parlamento, echeggia ancora nelle menti di tutti il grido “Caricate!” lanciato dal funzionario di polizia. Un ordine chiaro ed inequivocabile che non avrebbe potuto non destare polemiche.