Sembra senza fine la corsa per l’elezione di due membri (per via parlamentare) alla Consulta. Dopo il disco rosso per Luciano Violante (Pd) e Donato Bruno (FI), sembravano pronti due nomi sicuri: Silvana Sciarra per il centrosinistra e Maria Alessandra Sandulli in quota forzista. Ma quest’ultima si è ritirata proprio ieri. Riportando, così, alla partenza la decisione su una figura per la Consulta.
Corte sì, Corte no. Uno strano paradigma per uno dei posti più prestigiosi nell’architettura costituzionale. Sandulli, giurista di importante nomea, ha deciso di declinare la candidatura per via del “contesto che si è venuto a creare”, pur avendo definito “un onore essere indicata per il prestigioso incarico di giudice della Corte Costituzionale, un segno importante in una vita dedicata alla legge e alla giustizia, nel solco dell’eredità di mio padre e della mia tradizione familiare”. Ecco perché la docente di diritto amministrativo ha concluso la nota sostenendo “con l’animo sereno dello studioso che ha sempre manifestato le proprie opinioni in piena indipendenza, ritengo opportuno non accettare la candidatura propostami”.
Se Sandulli rinuncia con galanteria all’importante incarico, c’è il parlamentare Maurizio Gasparri (Forza Italia) che oggi twitta ferocemente contro l’ex candidata: “Bene che Sandulli (candidata da chi?) prenda atto che non può avere per la Corte i voti di chi aveva disprezzato. Archiviata”. Tono sprezzante anche per il fatto che, in un recente passato, Sandulli votò contro la riforma della giustizia voluta nel 2005 niente di meno che da Berlusconi. Attacca Maria Elena Boschi, Ministro delle Riforme: “mi pare che sia una vicenda che riguarda la candidatura di Forza Italia. Noi abbiamo dato ampia disponibilità – sui nomi per la Corte – a tutti. Anche ai Cinque Stelle” (riferimento ad Alessio Zaccaria, nome pentastellato).
Adesso le convocazioni sono arrivate a quota 20. La presidente della Camera, Laura Boldrini, ha dichiarato che la prossima votazione avrà luogo questo giovedì. “Ho convocato l’Aula per giovedì alle ore 13 e spero veramente che prevalga il senso di responsabilità. Spero veramente che questa volta ci sia una fumata bianca. Io in questi mesi, insieme al presidente Grasso, ho cercato – ha aggiunto Boldrini – una mediazione con i gruppi parlamentari. Evidentemente ci sono difficoltà, anche una convocazione ad oltranza non avrebbe avuto senso – ha spiegato la presidente della Camera – visto che non c’era un accordo tra i gruppi. Avrei bloccato il Parlamento. Invece siamo andati avanti e abbiamo approvato tantissimi provvedimenti, ora conto molto sulla riunione di giovedì – ha concluso – e mi auguro che sopra ogni cosa e sopra ogni logica prevalga il senso di responsabilità”.
Daniele Errera