Italicum, Berlusconi “raffredda” Renzi: “No ad accelerazioni”
L’incontro tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi è durato più di due ore. Secondo fonti vicine ai due entourage, un’intesa di massima parrebbe essere stata raggiunta, ma il leader di Forza Italia ha subito messo le mani invitando il suo giovane interlocutore ad evitare fughe in avanti.
I nuovi termini del presunto accordo: soglia di sbarramento per l’attribuzione del premio di maggioranza elevata al 40%, così da assegnare alla lista vincente 350 seggi, e un sistema di candidature con capilista bloccati e preferenze. In merito il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi ha detto che bisognerà “valutare con gli alleati l’ipotesi di eleggere il 70% dei parlamentari con le preferenze ed il 30% con una lista bloccata”.
INCONTRO RENZI BERLUSCONI, PRESENTE ANCHE VERDINI?
Secondo indiscrezioni, all’incontro avrebbe preso parte anche Denis Verdini, il braccio destro di Berlusconi appena rinviato a giudizio nell’ambito dell’inchiesta P3. Verdini – il quale secondo alcuni sarebbe ad un passo dall’abbandonare il partito – che tra l’altro è stato tra i principali mediatori dell’incontro tradottosi nel famoso Patto del Nazareno.
INCONTRO RENZI BERLUSCONI, PSICODRAMMA A PALAZZO GRAZIOLI
Secondo Huffington Post attorno all’incontro tra Renzi e Berlusconi si sarebbe consumato un vero e proprio “psicodramma”, tutto interno a Forza Italia. Tra conferme e smentite sull’incontro, sarebbe emerso un clima a nervi tesi, con la parte di partito facente riferimento a Toti e Romani particolarmente preoccupata di fronte alla nuova accelerazione imposta dal premier Renzi. Dietro la quale si nasconderebbe, secondo tale pensiero, il rischio di elezioni anticipate: “Se diamo a Renzi la pistola, quello spara”. Sotto accusa sarebbe la strategia di Verdini, definita eccessivamente “accomodante”. Con una previsione condita di pessimismo: “Se entra a palazzo Chigi, cede a Renzi”.